Attacco terroristico in una moschea di Quebec City in Canada, la città più antica del Nord America, fondata nel 1608.

Un uomo armato è entrato al momento della preghiera della sera alla quale partecipavano decine di persone, e ha fatto fuoco all'impazzata.

Bilancio: sei persone sono rimaste uccise, tra cui l'imam, mentre 8 sono i feriti.

Secondo alcune testimonianze, il killer avrebbe urlato "Allah è grande" con un forte accento della regione francofona canadese.

Tra le vittime, anche rifugiati che sono stati accolti nel Paese nordamericano che sta attuando una politica aperta all'accoglienza e al rispetto del multiculturalismo.

In Canada infatti sono oltre 36mila i rifugiati siriani.

Secondo quanto ha riferito la portavoce della polizia Étienne Doyon, le vittime hanno età comprese tra 35 e 70 anni.

L'ATTACCO ALLA MOSCHEA - VIDEO:

IL KILLER - In prima battuta si era diffusa la notizia del fermo di due persone, un franco-canadese e un marocchino. Quest'ultimo sarebbe però stato ascoltato come testimone e poi rilasciato.

Trattenuto, invece, un giovane studente, Alexandre Bissonnette, ora in stato d'arresto.

In base ai post del suo profilo Facebook sarebbe un simpatizzante dell'estrema destra e delle politiche anti-immigrazione portate avanti da Donald Trump negli Usa e da Marine Le Pen in Francia.

ATTACCO TERRORISTICO - Il primo ministro Justin Trudeau ha parlato apertamente di "attacco terroristico", verosimilmente mirato, come detto, a colpire la politica del Paese in materia di immigrazione.

"Condanniamo questo attentato contro i musulmani in un centro di culto e rifugio", ha affermato con una dichiarazione il premier.

"Mentre le autorità continuano ad indagare e i dettagli vengono confermati, è straziante assistere a tanta violenza insensata. La diversità è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che noi, come canadesi, abbiamo a cuore".

I PRECEDENTI - Negli ultimi tempi la comunità islamica della città è stata oggetto di numerose minacce. Lo scorso giugno una testa di maiale era stata fatta ritrovare proprio all'esterno della moschea attaccata la scorsa notte.

TRUMP OFFRE ASSISTENZA - Dopo l'attacco, il governo canadese ha ricevuto messaggi di vicinanza da diversi leader mondiali. Tra questi Donald Trump.

Secondo quanto si è appreso, il presidente Usa ha chiamato il premier Trudeau per esprimergli "cordoglio e assistenza".

IL PREMIER GENTILONI: "ITALIA VICINA ALLE VITTIME" - "Il governo italiano è vicino alle vittime e ai famigliari, alla comunità musulmana canadese, oltre che al governo e al presidente Trudeau". Lo ha detto il primo ministro Paolo Gentiloni in occasione di un incontro a Palazzo Chigi con il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani.

"È un modo", ha aggiunto, "per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza dei cittadini di fede islamica che vivono nelle nostre città e nei nostri paesi che rifiutano il terrorismo fondamentalista, di cui sono spesso vittime e bersagli".

LE PAROLE DI GENTILONI - VIDEO:

IL CORDOGLIO DI PAPA FRANCESCO - Anche dal Pontefice sono arrivate parole di condanna, unite all'invito, diretto a cristiani e musulmani, affinché restino uniti nella preghiera.

Questa mattina Papa Francesco si è intrattenuto con l'arcivescovo metropolita di Quebec, il cardinal Gérald Cyprien LaCroix, e ha espresso "cordoglio" per le vittime, pregando per loro e per i familiari.

Inoltre, il Pontefice ha "condannato con forza, ancora una volta, la violenza che genera tante sofferenze", implorando Dio perché "doni rispetto reciproco e pace".
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