Vladimir Putin vuole processare due giornalisti della Rai che hanno realizzato un reportage dalla regione russa di Kursk, attaccata dall’esercito ucraino.

Lo scrive Baza, un canale Telegram russo di notizie: «Il Ministero degli Interni russo intende avviare un procedimento penale contro i giornalisti italiani che hanno realizzato un reportage dalla regione di Kursk».

Si tratterebbe, viene spiegato, di «un procedimento penale ai sensi dell'articolo 322 del codice penale della Federazione Russa sull'attraversamento illegale del confine dello Stato».

«Stefania Battistini e Simone Traini potrebbero essere sottoposti a un procedimento penale», scrive Baza ricordando che «sul Tg1 è andato in onda un servizio dalla città di Sudzha».

Il Cremlino intanto attacca la Nato, che assieme ai «servizi speciali occidentali» è «direttamente coinvolta nella pianificazione dell'attacco dell'Ucraina alla regione russa di Kursk», afferma il principale consigliere di Vladimir Putin, Nikolai Patrushev, citato da Tass. «È stato l'Occidente a portare al potere la giunta criminale in Ucraina. I Paesi Nato hanno inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuano a fornire informazioni d'intelligence e controllano le azioni dei gruppi neonazisti. E l'operazione nella regione di Kursk è stata pianificata con la partecipazione della Nato e dei servizi speciali occidentali».

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