“Il nobile obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto. Questo è quello che accadrà e non ci sono dubbi, gli obiettivi sono perfettamente chiari e sono nobili”.

Lo ha detto senza mezzi termini e con grande sicurezza Vladimir Putin, parlando ai lavoratori dell’industria spaziale al Cosmodromo di Vostochny.

Il presidente russo ha visitato il Cosmodromo assieme al presidente bielorusso Lukashenko, poi nel corso della conferenza stampa ha parlato di quella che definisce “operazione speciale” in Ucraina, definendo per ora “chiusi” i negoziati, spinti in un “vicolo cieco” dal governo ucraino.

Il “principale” obiettivo, ha affermato, “è aiutare le persone del Donbass, che noi abbiamo riconosciuto, e lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall’Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass”.

Quella che sta avvenendo in Ucraina è una “tragedia”, ma "non avevamo scelta”, ha aggiunto Putin, affermando che “quello che stiamo facendo è aiutare le persone da una parte e lavorare per la sicurezza della Russia dall’altra”. Uno scontro, quello con le “forze anti-russe cresciute in Ucraina”, divenuto ormai “inevitabile, era solo una questione di tempo”.

Tutte le tattiche dell’operazione sono state decise in base alla necessità di un’azione “vigorosa” nel Donbass, ha spiegato, dicendo che "le operazioni in alcune regioni dell'Ucraina perseguivano l'obiettivo di bloccare le forze nemiche, effettuare un attacco, distruggere le infrastrutture militari e creare le condizioni per un'azione più vigorosa nel Donbass". L'obiettivo è di "fornire assistenza alle persone nel Donbass, che sentono i loro legami inseparabili con la Russia e che sono state esposte al genocidio per otto anni".

Un’operazione militare che “procede secondo i piani”, mentre i negoziati sono stati spinti in un “vicolo cieco” da Kiev, che “ha creato difficoltà a portarli a un livello accettabile”. Lo zar accusa il governo ucraino di non aver rispettato la bozza d’intesa raggiunta nel corso dei negoziati a Istanbul.

“ISOLAMENTO RUSSIA? IMPOSSIBILE” – Dai massacri di Bucha bollati senza mezzi termini come un “fake” alla situazione internazionale, è un Vladimir Putin a tutto campo quello che parla mentre in Ucraina siamo al 48esimo giorno di guerra.

Isolamento internazionale? “E’ impossibile isolare la Russia. Noi siamo pronti a cooperare con tutti i partner che lo desiderano e non abbiamo intenzione di chiuderci. Nel mondo moderno è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno, ancor di più un Paese così grande come la Russia. Quindi lavoreremo con i partner che vogliono interagire”.

Putin parla di un’Europa “umiliata dagli Usa”, di un Occidente che “non capisce che le difficoltà aumentano solo l’unità del nostro popolo” e prevede un periodo nero per i governi occidentali.

"Quando le persone si scontreranno sui prezzi della benzina e su un’inflazione senza precedenti, questo si tradurrà per gli occidentali in problemi di politica interna, mentre volevano che si traducesse in problemi di politica interna per la Russia. Nelle condizioni difficili la Russia se la cava sempre”.

(Unioneonline/L)

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