Con la fine del 2018 l'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, lancia un disperato appello agli Stati europei perché offrano un porto sicuro e garantiscano lo sbarco alle due navi di ONG che trasportano 49 rifugiati e migranti, inclusi bambini piccoli, soccorsi nel Mediterraneo.

L'UNHCR, in particolare, parla delle 32 persone a bordo della nave Sea Watch e delle altre 17 salvate dalla Sea Eye il 29 dicembre.

Secondo l'Agenzia delle nazioni Unite per le prossime ore si prevede mare mosso, ed è molto probabile che le condizioni a bordo delle due navi volgano al peggio.

"È necessaria una leadership decisa, in linea con i valori fondamentali di umanità e compassione, per offrire condizioni sicure di sbarco e portare a terra i 49 in sicurezza", ha dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale dell'UNHCR per il Mediterraneo centrale. "I negoziati che determinano quali Stati li accoglieranno successivamente dovranno avere luogo solo dopo che le persone soccorse saranno al sicuro a terra."

A fronte di una significativa riduzione nel numero di arrivi, oltre 2.140 persone sono morte o risultano disperse nel 2018 nel tentativo di raggiungere l'Europa attraversando il Mediterraneo. L'UNHCR elogia il lavoro delle navi di ricerca e soccorso delle ONG per il loro ruolo fondamentale nell'evitare che il numero delle vittime risulti ancora più alto.

Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite, l’auspicio per il 2019 è che si passi da un approccio "nave per nave", attualmente in uso, ad un accordo fra Stati che permetta ai capitani delle navi di sapere con chiarezza e prevedibilità dove far sbarcare i rifugiati e i migranti soccorsi nel Mediterraneo.

(Unioneonline/v.l.)
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