Svolta storica nella Chiesa. Papa Francesco, nel giorno del suo 83esimo compleanno, ha abolito il segreto pontificio sui casi di abusi sessuali commessi da chierici su minori.

È l'effetto del Rescriptum ex audientia pubblicato oggi, con cui si promulga un'Istruzione "sulla riservatezza delle cause". All'articolo 1 è previsto che "non sono coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti in materia abusi su minori".

La nuova Istruzione prevede inoltre, all'articolo 2, che "l'esclusione del segreto pontificio sussiste anche quando tali delitti siano stati commessi in concorso con altri delitti".

Nell'articolo 3 invece si legge che "nelle cause di cui al punto 1, le informazioni sono trattate in modo da garantirne la sicurezza, l'integrità e la riservatezza al fine di tutelare l'immagine e la sfera privata delle persone coinvolte".

Il segreto pontificio diventa così un semplice segreto d'ufficio che - si legge all'articolo 4 - "non osta all'adempimento degli obblighi stabiliti in ogni luogo dalle leggi statali, compresi gli eventuali obblighi di segnalazione, nonché all'esecuzione delle richieste esecutive delle autorità giudiziarie civili".

"A chi effettua la segnalazione, alla persona che afferma di essere stata offesa e ai testimoni non può essere imposto alcun vincolo di silenzio riguardo ai fatti di causa", si legge invece all'articolo 5.

Una svolta storica, dicevamo, che comporterà una migliore collaborazione del Vaticano con le magistrature dei diversi Stati, e anche un più agevole espletamento dell'obbligo di denuncia da parte dei superiori nei confronti di preti che si rendono responsabili di abusi e molestie.

Non finisce qui, perché il Santo Padre ha anche stabilito che il reato di pedopornogragia sussiste fino a quando i soggetti ripresi nelle immagini hanno 18 anni, e non solo 14 com'era fino ad ora.

(Unioneonline/L)
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