Una telefonata terribile che nessun genitore vorrebbe mai ricevere e l'amarezza di non aver potuto aiutare la propria figlia mentre si rendeva conto di non avere più scampo, perché i vigili del fuoco avevano rinunciato a salire per salvare le persone intrappolate agli ultimi piani della Grenfell Tower.

È quanto è capitato alla signora Emanuela Disarò, madre della 26enne Gloria Trevisan morta il 14 giugno del 2017 nel rogo del grattacielo di Notting Hill insieme al compagno Marco Gottardi.

"Mi sono resa conto a questo punto che non c'era speranza - dichiara agli inquirenti la signora Disarò - Gloria mi ha detto 'mi sto buttando fuori dalla finestra. Il fuoco è ovunque, stiamo solo aspettando'. Voleva interrompere la chiamata. Le ho detto che mi sentivo impotente. Ha continuato a dire che non riusciva a respirare e poi ha detto che avrebbe messo giù il telefono, perché non voleva che sentissi più nulla".

È la testimonianza choc rilasciata durante l'inchiesta pubblica delle autorità britanniche sul devastante rogo in cui hanno perso la vita 72 persone, dovuto principalmente alla copertura esterna altamente infiammabile del grattacielo, utilizzata dai costruttori per risparmiare e determinante nel far propagare le fiamme a forte velocità verso i piani alti.

Ma le indagini della commissione d'inchiesta commissione sul disastro, creata per ordine della Premier Theresa May, hanno portato alla luce anche responsabilità delle autorità comunali e degli stessi vigili del fuoco.

(Unioneonline/b.m.)
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