Si chiude in Francia il processo a Valerie Bacot, un caso che ha fatto molto discutere.

Per oltre vent’anni ha subito le violenze sessuale del suo patrigno, poi diventato anche suo marito e padre dei suoi quattro figli. Quando lui ha iniziato anche a farla prostituire con estranei, e temendo che potesse abusare anche della figlia adolescente, l’ha ucciso con un colpo di pistola.

E’ stata condannata a quattro anni di carcere, tre dei quali sospesi, per omicidio premeditato, ma avendo passato già diverso tempo in cella non tornerà dietro le sbarre.

Aveva 12 anni quando il suo patrigno, l’orco Daniel Polette, ha iniziato ad abusare di lei. Il sessantenne ha rovinato la vita a quasi tutte le donne della sua famiglia. Viveva con la madre di Valerie quando sono iniziate le violenze sessuali.

Lo Stato poco ha fatto per la vittima. L’orco ha avuto una condanna minima, e dopo i tre anni in cella gli è stato consentito di tornare nella casa di famiglia, dove ha ricominciato a violentare la figliastra. A 17 anni Valerie è rimasta incinta del primo dei loro quattro figli. Poco dopo i due sono andati a convivere come marito e moglie. Abusi, minacce e pestaggi denunciati ripetutamente dei figli della Bacot, ma la Polizia non ha fatto nulla.

"Tout le Mond Savait” è il titolo del libro autobiografico scritto dalla donna, ed è tutto un programma (“Tutti sapevano”). “Daniel è tornato a vivere con noi come se niente fosse, e a nessuno sembrava strano”.

Una pagina buia della cronaca nera francese, che testimonia come le autorità siano poco efficienti nel contrastare gli abusi domestici. Una pagina che si è chiusa dopo tanti lunghi anni.

(Unioneonline/L)

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