Orrore in Spagna, bimbo di 11 anni ucciso a coltellate mentre gioca a calcio: è caccia al killer
Ignoto il movente dell'attacco mortale al piccolo Mateo, proseguono senza sosta le ricerchePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Orrore in Spagna per la morte, avvenuta ieri mattina, di un ragazzino di 11 anni, ucciso mentre giocava a calcio con alcuni coetanei per mano di un uomo che, a volto coperto, l’ha preso a coltellate.
È accaduto a Mocejòn (Toledo), in Castiglia la Mancia, dove da 24 ore continuano senza sosta le ricerche dell'omicida, fuggito a bordo di una vecchia Ford Mondeo grigia.
Agenti della guardia civile di Madrid si sono uniti alla caccia all'uomo, che vede mobilitata l'Arma di Castiglia la Mancia, la polizia nazionale, elicotteri e una unità subacquea, come ha segnalato la prefetta, Milagros Tolon, in dichiarazioni ai media. Tolon ha assicurato che le forze di sicurezza lavorano "contro il tempo" per arrestare l'aggressore, ma ha aggiunto di "non poter dire nulla di più perché l'inchiesta è stata secretata" e "c''è molto in gioco".
Allo stato, resta sconosciuto il movente dell'attacco mosso ieri alle 9:45 contro il piccolo Mateo. «Il bambino giocava con il suo miglior amico e un altro ragazzino nel campo di calcio quando l'assassino è entrato nel complesso. Sembra attraverso un buco nella rete metallica sul retro del campo. I due amici sono riusciti a fuggire. Mateo non ce l'ha fatta», la ricostruzione fatta ieri da Asell Sànchez-Vicente, 39 anni, cugino di Lùa Sànchez, la madre di Mateo, in veste di portavoce della famiglia.
Un altro zio del piccolo, Alvaro Martin, che disputava un torneo di paddle nello stesso complesso polisportivo, nel rendersi conto che qualcosa stava accadendo è accorso al campo di calcio ed è stato fra i primi a soccorrere Mateo, riferisce El Pais.
Mateo era un bambino molto conosciuto e amato nella piccola località in provincia di Toledo, dove la sua famiglia gestisce una delle due panetterie. Ed era un grande appassionato di calcio, sport che giocava nella squadra giovanile del C.D. Modejòn. Le bandiere a mezz'asta e un drappo nero a lutto ondeggiano sul balcone della Casa comunale del municipio, che ha dichiarato tre giorni di lutto ufficiale e dove per le 12 di oggi è convocato un minuto di silenzio in omaggio alla giovanissima vittima dell'attacco.
La disperazione e il dolore dei familiari del piccolo e della comunità si sono riversati ieri sera alle 19:30 nel presidio per la condanna dell'omicidio convocato davanti la sede comunale. Fra le centinaia di persone presenti, i compagni di classe di Mateo dell'Istituto Miguel de Cervantes di Mocejòn sconvolti dall'accaduto.
Asell Sànchez Vicente, il portavoce della famiglia, ha letto un 'Manifesto di condanna dell'assassinio di Mateo' in cui si denunciava: «Mocejòn si è svegliata oggi con un terribile ed incomprensibile accaduto che nessuno può arrivare a capire e che ci ha lasciati distrutti dal dolore. Vogliamo esprimere la nostra più forte condanna e il rifiuto assoluto per l'assassinio di Mateo, un bambino buono e affettuoso al quale un individuo ha deciso di strappare la vita a soli 11 anni mentre giocava al calcio con i suoi amici. Riposa in pace, amato Mateo, sarai sempre nei nostri ricordi».
(Unioneonline/v.l.)