L'accusa mossa da più parti alla Casa Bianca è quella di voler 'politicizzarè uno dei luoghi simbolo del Paese, quello in cui vengono prese e diramate le decisioni più segrete e più difficili. Come quella che dovette prendere Obama il 2 maggio del 2011, dando il via libera all'attacco in cui morì il nemico numero uno degli Stati Uniti, la mente di al Qaeda. Nell'intervista - che andrà in onda proprio il 2 maggio - il presidente statunitense racconta quei momenti, immortalati nella famosa fotografia che ritrae nella 'Situation Room' il volto teso di Obama circondato da tutti i suoi più stretti collaboratori e dalle più alte cariche dell'amministrazione, dell'intelligence e delle forze armate. Il giornalista della Nbc autore dell'intervista, oltre ad Obama ha intervistato molti dei protagonisti di quella serata: il vicepresidente Usa Joe Biden, il segretario di Stato Hillary Clinton, l'ex capo dello staff della Casa Bianca Mike Mullen, il consigliere per la sicurezza nazionale Tom Donilon, e il consigliere per l'antiterrorismo John Brennan. Uno dei portavoce presidenziali, Josh Earnst, ha respinto le critiche di chi, dietro l'intervista, vede un'operazione elettorale orchestrata dalla campagna di Barack Obama: "Quello che il presidente ha fatto con questa intervista - ha tagliato corto - è la stessa cosa che ha fatto già numerose volte, cioè raccontare come andò la missione e il suo successo". La 'Situation Room', rinnovata nel 2006, è uno dei luoghi più sicuri al mondo. Di fatto è un bunker blindatissimo che si trova sotto la Casa Bianca, attualmente composto da tre sale riunioni. Non esisterebbero altri filmati o foto che non siano quelli ufficiali. I vertici della Nbc promettono ai telespettatori dettagli sull'operazione Bin Laden mai rivelati finora. Un'operazione che per molti aspetti rimane ancora misteriosa ed che fu portata a termine dopo mesi e mesi di pianificazione fin nei minimi dettagli.
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