Si definiva una “libera pensatrice”, una donna “senza museruola” e non perdeva occasione per ribadire la sua opposizione ai vaccini e ad ogni forma di restrizione anti-Covid.

Lo scorso 15 settembre Kristen Lowery, 40 anni e madre di quattro bambini, ha perso la vita proprio a causa del virus.

Era una nota attivista: partecipava a manifestazioni e  campagne no vax nel suo territorio, era di Escalon in California. e sul suo profilo Facebook si proclamava una “mamma per la libertà”.

Poi il virus l’ha colpita, quel SarsCov2 contro cui a suo avviso era inutile proteggersi. Ai primi di settembre l’annuncio della sorella su Facebook: “Non è un post politico e non voglio sentire le vostre opinioni sui vaccini”, la premessa. “Kristen è in ospedale a lottare per la sua vita contro il Covid e la polmonite. Non arrenderti per favore”.

Subito dopo la morte la pagina Facebook della donna è stata trasformata in privata per evitare i commenti sul suo rifiuto di vaccinarsi, ma alcuni avevano già catturato degli screenshot e li hanno utilizzati per ribadire l’importanza dei vaccini.

Quello di Kristen Lowery è solo il più mediatico dei casi, perché sono migliaia negli Usa le persone contagiate che ogni giorno finiscono in ospedale. Quasi tutti no vax, che oltre Oceano sono in numero ben maggiore che in Italia.

Gli Usa, che erano partiti fortissimo nelle vaccinazioni, si sono arenati di fronte a uno zoccolo duro difficile da convincere, e coccolato da una certa parte politica, i Repubblicani più vicini a Donald Trump.

Solo il 55% dei vaccinabili ha completato il ciclo, e 80 milioni di americani rifiutano ideologicamente o hanno paura del vaccino. Senz’altro la più grande battaglia per Joe Biden, e per ora non la sta vincendo.

(Unioneonline/L)

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