Quindici anni di reclusione, questa la pena inflitta in Spagna a Rassoul Bissoultanov, ceceno responsabile dell’omicidio di Niccolò Ciatti, ucciso di botte il 12 agosto 2017 a Lloret de Mar fuori da una discoteca.

Il presidente del Tribunale di Girona “ha inflitto la pena minima”, sottolinea Luigi Ciatti, padre della vittima. “Penso che dovrebbe studiare la parola giustizia. Giustifica una sentenza del genere con ‘per quanto possa sembrare duro ai parenti’, credo che dovrebbe cambiare lavoro. Gente che dovrebbe essere dalla nostra parte e invece è dalla parte degli assassini. Siete la vergogna di un mondo civile”.

Ancora: “Quando tornate a casa avete il coraggio di guardare negli occhi i vostri figli?”, continua Ciatti, che chiede “giustizia vera” per il figlio.

Rassoul Bissoultanov (Ansa)
Rassoul Bissoultanov (Ansa)
Rassoul Bissoultanov (Ansa)

Il processo a Girona, apertosi il 30 maggio, si era concluso in meno di una settimana: il 3 giugno il tribunale aveva dichiarato Rassoul Bissoultanov colpevole di omicidio volontario per la morte del ragazzo fiorentino. Per la giuria popolare il calcio letale per Niccolò sarebbe stato assestato con l'intenzione di ucciderlo. Spettava al giudice stabilire poi l'entità esatta della pena: possibile appunto da una pena minima di 15 anni, quella poi inflitta, a una fino a 25 anni di carcere. La procura ne aveva chiesti 24.

Allo stesso processo spagnolo era stato invece assolto un amico di Bissoultanov, Movsar Magomadov: per il pm sarebbe stato un semplice testimone di quanto avvenuto, non un complice del ceceno condannato. Per l’omicidio è in corso un processo anche a Roma.

I legali della famiglia di Niccolò molto probabilmente impugneranno la sentenza: “Faremo una valutazione in tempi rapidissimi”.

(Unioneonline/L)

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