«La Striscia di Gaza va smilitarizzata e solo l'esercito israeliano può garantirlo». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi al destino dell'enclave palestinese alla fine della guerra. «Non accetterò - ha spiegato - alcun accordo che preveda nel luogo una forza internazionale».

L'esercito israeliano si è saldamente arroccato con tank e truppe a Khan Yunis, città chiave di Hamas nel sud della Striscia, allargando l'offensiva. Al tempo stesso stesso ha preso il controllo di altre due roccaforti della fazione islamica a Jabalya, nel nord, e a Shuyaia, ad est di Gaza City, nel centro dell'enclave palestinese.

Dalla fine della tregua, i combattimenti si sono intensificati a sud, mentre il segretario generale dell'Onu per gli affari umanitari Martin Griffiths ha lanciato l'allarme su una situazione diventata ormai «apocalittica». I civili, ha denunciato, sono costretti a fare «una scelta impossibile dopo l'altra in un territorio dove nessun luogo è sicuro e nessuno è al sicuro».

Un inferno che riguarda anche gli ostaggi israeliani, che secondo il premier Benyamin Netanyahu «sarà difficile riportare a casa».

Sono 138 gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, ed emergono circostanze inquietanti su quelli già liberati. «Sappiamo che alcuni bambini rapiti da Hamas sono stati abusati sessualmente. Non sono tra i piccoli che abbiamo in cura noi qui, si trovano in un'altra delle strutture mediche che hanno preso in carico gli ostaggi minorenni dopo il rilascio», afferma Omer Niv, vice direttore e pediatra dello Schneider children's medical center, il maggiore ospedale pediatrico di Israele e del Medio Oriente, dove sono in cura 19 piccoli ostaggi rilasciati dopo 50 giorni di prigionia a Gaza. «Sono come fantasmi. Soffrono di una depressione grave in misura mai vista prima, sono tristi, camminano lentamente, non vogliono uscire dalla stanza, scoppiano a piangere se vedono un estraneo, hanno paura, masticano il cibo lentamente, temono ogni rumore».

Anche donne e ragazze sarebbero state stuprate, duro l’attacco di Joe Biden che sollecita il mondo intero a «condannare con forza e senza equivoci le violenze sessuali dei terroristi di Hamas, che hanno inflitto quanto più dolore e sofferenza possibile a donne e ragazze».

(Unioneonline/L)

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