«Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu riferendosi alla situazione al confine nord di Israele ma senza nominare direttamente Hezbollah, organizzazione libanese che appoggia Hamas. «Al fuoco risponderemo con un fuoco ancora maggiore. Che non ci mettano alla prova. Finora abbiamo mostrato solo una minima parte delle nostre potenzialità», ha concluso Netanyahu, spiegando che nella Striscia le forze dello Stato ebraico sono vicine alla «vittoria totale».

Dal canto proprio, Hamas avverte: «Hezbollah entrerà pienamente in guerra con Israele se Hamas sarà completamente distrutta a Gaza». «Ora – spiega un membro dell’organizzazione alla Nbc - non è il momento. La linea rossa per Hezbollah è la totale distruzione della resistenza a Gaza».

Intanto, mentre la crisi umanitaria si fa sempre più grave, prosegue senza sosta l’offensiva dell’esercito di Tel Aviv nella Striscia. 

Soldati israeliani (in forza alla “Brigati Golani”) sono riusciti a entrare nel Parlamento di Gaza City prendendone il controllo. E sui social è stata diffusa la foto delle truppe che espongono le bandiere israeliane dietro il banco della presidenza.

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(Unioneonline/l.f.)

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