«Le accuse di genocidio contro Israele sono senza fondamento. Abbiamo chiesto agli abitanti di Gaza City di andarsene, facciamo tutto quello che è possibile per non colpire gli abitanti, chi compie un genocidio si comporta così? E dicono che affamiamo la popolazione di Gaza, è colpa di Hamas che ruba il cibo».  Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando all'Assemblea Generale dell'Onu. 

Un intervento, con cui il leader dello Stato ebraico ha rimandato al mittente le accuse mosse nei confronti del suo governo e delle forze armate Idf.

«I palestinesi non credono nella soluzione dei due Stati, non vogliono uno stato vicino a Israele ma al posto di Israele», ha aggiunto Netanyahu.

Poco prima dell’inizio del discorso, le delegazioni di molti paesi hanno lasciato l'aula. L'annuncio dell'intervento di Netanyahu – che si è presentato sul podio con un QR attaccato alla giacca, per rimandare al sito con la documentazione delle atrocità degli attentati del 7 ottobre – è stato inoltre accolto da fischi, mentre un numero inferiore di delegazioni ha reagito con applausi.

I banchi vuoti all'Onu (Ansa-Epa)
I banchi vuoti all'Onu (Ansa-Epa)
Banchi vuoti al Palazzo di Vetro

Numerose le interruzioni nel corso dell’intervento, durante il quale Netanyahu ha anche ribadito l’intenzione di «finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile», lanciando anche un ultimatum ad Hamas: «Liberate gli ostaggi, e deponete le armi. Se lo farete vivrete, se non lo farete Israele vi darà la caccia».

(Unioneonline)

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