Il Regno Unito raggiunge i 15 milioni di vaccinati contro il Covid.

Con un giorno di anticipo rispetto ai programmi sono state vaccinate tutte le persone residenti nel Regno appartenenti ai primi quattro gruppi in lista: gli ultraottantenni, i residenti di tutte le case di riposo dell'isola, gli ultrasettantacinquenni e gli ultrasettantenni, nonché medici, infermieri e addetti sanitari e all'assistenza in prima linea.

"Nel giro di due mesi - le parole di Boris Johnson - abbiamo compiuto un'impresa straordinaria inoculando un totale di 15 milioni di dosi nelle braccia delle persone più vulnerabili del Paese. E' il frutto di uno sforzo davvero nazionale, lo abbiamo conseguito insieme".

In cifra assoluta la Gran Bretagna - che ha anticipato tutti in Occidente sia sulla rapidità d'ordinazione dei vaccini (oltre 450 milioni quelli prenotati in questi mesi), sia sulle autorizzazioni ai primi tre prototipi (Pfizer, AstraZeneca e Moderna finora), sia sui tempi d'avvio della campagna vaccinale - è largamente prima in Europa per numero di dosi somministrate, mentre è seconda agli Usa a livello mondiale.

Il Paese ora guarda a un nuovo obiettivo e si impegna a portare a termine la copertura vaccinale di tutte e 9 le categorie indicate come prioritarie, inclusi tutti gli over 50 residenti sull'isola, "entro la fine di aprile".

Lo ha annunciato oggi in un nuovo briefing a Downing Street Boris Johnson. Ha però avvertito che "non è tempo di rilassare" l'allerta, ma "al contrario occorre accelerare": anche perché il virus del Covid muta e la sua minaccia - ha ammonito - è tutt'altro che in calo. Di qui l'appello a unire "ottimismo e prudenza" e a essere pazienti rispetto a ogni possibile allentamento parziale del lockdown che non dovrebbe esserci almeno fino ai primi di marzo.

(Unioneonline/D)
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