Gli Stati Uniti nel 2020 hanno registrato il più alto incremento di omicidi dal 1960, ossia da quando si è iniziato a raccogliere il dato su base nazionale: +29%.

Lo riporta il dossier annuale sulla criminalità dell’Fbi visionato dal New York Times. Il precedente record era del 12,7% nel 1968, anno cruciale delle lotte per i diritti civili. Per il momento i dati del 2021 indicano un aumento più rallentato rispetto al 2020.

I dati del Federal Bureau of Investigation mostrano quasi 5.000 omicidi in più lo scorso anno rispetto al 2019, per un totale di circa 21.500. Numeri sconcertanti ma comunque ancora al di sotto dell'era particolarmente violenta dei primi anni '90. 

Circa il 77% degli omicidi segnalati nel 2020 è stato commesso con un'arma da fuoco, la quota più alta mai segnalata, rispetto al 67% di dieci anni fa. I delitti sono aumentati di oltre il 35% nelle città con una popolazione superiore a 250mila persone, del 40% nelle città da 100mila a 250mila e di circa il 25% in quelle con meno di 25mila.

Tra le ragioni che hanno dato una spinta al fenomeno, secondo l‘Fbi, le conseguenze psicologiche della pandemia e un maggiore utilizzo di armi da fuoco.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata