Mosca rivendica il raid a Kramatorsk, Kiev continua a smentire
L’attacco russo non ha avuto conferme. In vista un possibile nuovo maxi-reclutamento per il frontePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C’è anche la propaganda nell’arsenale bellico messo in campo nella guerra in Ucraina. Mosca rivendica un presunto raid russo contro un insediamento di truppe nemiche a Kramatorsk. «Un attacco con risultati sensazionali – secondo Mosca – che ha rivendicato l’uccisione di 600 soldati in un colpo solo».
«Niente di più falso», replica Kiev. La finta tregua del Natale ortodosso ordinata da Vladimir Putin si è chiusa così com'era cominciata. Dopo la mezzanotte, ora in cui le truppe di occupazione hanno riaperto ufficialmente le ostilità, sono ripresi i bombardamenti sulle zone più calde del conflitto. A partire da Kramatorsk.
«Oltre 600 militari sono stati uccisi in un massiccio raid missilistico su basi temporanee del nemico», ha comunicato il tenente generale russo Igor Konashenkov, aggiungendo che sono stati presi di mira due dormitori in cui erano alloggiati circa 1.700 soldati. Una rappresaglia che sarebbe arrivata in risposta all'attacco illegale di Kiev contro una base militare russa temporanea nell'insediamento di Makiivka, durante la cena di San Silvestro.
L’annuncio di Mosca sul colpo sferrato a Kramatorsk però non ha avuto conferme. Le forze armate ucraine del comando orientale hanno liquidato la notizia come una “sciocchezza”, mentre il sindaco Oleksandr Honcharenko ha parlato soltanto di danni a edifici (due istituti scolastici, otto condomini e un garage). Anche gli inviati dei media internazionali sul posto, come Cnn e Reuters, non hanno trovato tracce evidenti di un attacco di tale portata.
Si ipotizza che Mosca abbia voluto inviare un segnale di forza ad uso interno, magari per motivare la popolazione, in vista di un possibile nuovo maxi-reclutamento (che Kiev ritiene imminente).
Oltre ai raid su Kramatorsk, lo stato maggiore ucraino ha registrato circa cinquanta attacchi missilistici delle forze di invasione in diverse regioni del Paese. Almeno tre civili morti e nove feriti tra Donetsk, Kherson e Kharkiv, mentre a Zaporizhzhia sarebbero state utilizzate “bombe a grappolo”, ma senza provocare vittime.
Mosca denuncia invece che razzi ucraini hanno colpito due centrali elettriche nell'oblast di Donetsk occupato, uccidendo una donna. Sul fronte dei combattimenti, il viceministro della difesa di Kiev Ganna Maliar ha ammesso una situazione “difficile” nel Donbass, soprattutto a Soledar, la città vicina a Bakhmut che resta la zona più cruenta.
Nel frattempo la Bielorussia, alleata di Mosca, ha reso noto che saranno estese le esercitazioni militari congiunte. Putin starebbe facendo sempre più pressione su Lukashenko perché entri in guerra. Putin però, per la diplomazia occidentale, avrebbe già perso: «Ha sottovalutato l'esercito ucraino», mentre le sue truppe hanno mostrato «un'organizzazione che lascia a desiderare. Per lui è una sconfitta politica», ha sottolineato il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani.
(Unioneonline/v.f.)