Trovato il corpo senza vita di un’altra italo-israeliana dispersa, lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

«Ho appreso del decesso di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l'attacco di Hamas. Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l'Italia un altro giorno di lutto», ha scritto su X.

Continua intanto la strage nella Striscia di Gaza, secondo i dati del ministero della Sanità di Hamas oltre 5mila persone sono morte «a causa dei bombardamenti dell’esercito israeliano». Tra queste, «2.055 bambini», oltre 15mila invece i feriti.

L'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, ha intanto liberato due ostaggi israeliani. Lo ha annunciato il portavoce Abu Obeida in un post su Telegram secondo cui la mediazione è stata compiuta dall'Egitto e dal Qatar. «Abbiamo deciso di rilasciarle - ha detto Hamas - per soddisfare ragioni umanitarie».

Le due donne anziane sono arrivate al terminal del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. Lo riferiscono media egiziani affiliati allo Stato. «Due donne detenute a Gaza sono arrivate al valico di Rafah», ha riferito Extra News TV. 

In questo clima, in serata sono arrivate le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: «Dovremmo prima avere gli ostaggi

rilasciati, poi possiamo parlare», ha risposto a chi gli chiedeva di un cessate il fuoco a Gaza.

L’invasione

Ancora rinviata intanto l’operazione via terra dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, ma il portavoce militare assicura, ci sarà e al più presto: «I nostri soldati, sia quelli in servizio che quelli richiamati, stanno conducendo una serie di esercizi in modo da aumentare le capacità per l’operazione di terra a Gaza. Le squadre di combattimento uniscono forze di fanteria, corpi corazzati e altre unità in una serie di diversi scenari».

E ad accrescere i timori di un allargamento del conflitto arriva Teheran, con il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria Ali Fadavi che minaccia di attaccare Israele, per la precisione la città di Haifa: «Alcuni ritengono che un attacco diretto con i missili contro Haifa sarebbe la linea d'azione più pratica, se sarà necessario e richiesto porteremo avanti questo attacco senza esitazione», ha affermato durante un raduno studentesco contro Israele presso l'università di Teheran, sottolineando che comunque non spetta a lui prendere decisioni di questo tipo.

(Unioneonline/L)

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