Melania Trump ha nuovamente citato in tribunale il Daily Mail, chiedendo danni per 150 milioni di dollari.

La richiesta di risarcimento riguarda un articolo sul giornale online in cui si allude al fatto che la first lady abbia fatto parte in passato di un servizio di escort.

Notizia falsa, afferma l'avvocato della moglie di The Donald, che ha causato "una perdita significativa di valore" al brand Melania Trump, negandole la possibilità "di fare affari multimilionari negli anni in cui sarà una delle donne più fotografate al mondo".

E ha "danneggiato l'opportunità unica di lanciare un brand commerciale che avrebbe compreso, fra le altre cose, accessori di abbigliamento, scarpe, gioielli, cosmetici, profumi", continua il legale della first lady.

Non è la prima causa intentata da Melania contro il Daily Mail (che nel frattempo ha ritirato l'articolo): un'analoga citazione è stata respinta per difetto di giurisdizione dal tribunale del Maryland.

Questa nuova iniziativa, tuttavia, ha scatenato molte polemiche, soprattutto negli Usa.

"Non c'è mai stata una first lady che abbia lasciato intendere di voler fare un sacco di soldi grazie alla visibilità di cui godrà in virtù del suo status", è la denuncia di Richard Painter, consigliere etico alla Casa Bianca quando il presidente era George W. Bush.
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