Londra frena ancora: “Per il momento niente turismo verso l’Ue"
Per il Regno Unito ancora 170 Paesi nella "lista arancione”, si potrà partire solo in casi urgenti
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La Gran Bretagna non cambia per il momento le direttive sui viaggi all’estero nel quadro della road map verso l'uscita dalle restrizioni legate all'emergenza Covid.
Resta in vigore la raccomandazione di non viaggiare nei 170 Paesi e territori inseriti nelle cosiddetta lista arancione - fra cui l'Italia e tutta l'Ue tranne il Portogallo - se non in "circostanze eccezionali", come visitare familiari gravemente ammalati, e comunque per ora non per turismo.
Lo ha detto il premier Boris Johnson ai Comuni dove si è trovato a dover rispondere alle accuse del leader dell'opposizione Keir Starmer di aver alleggerito troppo le regole malgrado i timori sulla variante indiana e su "altre varianti future".
Proprio da lunedì il Paese sta sperimentando una serie di riaperture consistenti, anche dei locali al chiuso.
L’INTERVENTO DI JOHNSON - Nel Regno Unito il totale di casi e dei morti giornalieri resta ai minimi ma la variante indiana fa paura: si tratta di "una delle minacce" da tenere sotto controllo, ha ammesso Johnson. Ha difeso però la strategia scelta dal governo Tory per farvi fronte evocando "una fiducia crescente" rispetto all'efficacia dei vaccini sulle varianti, indiana in primis. Ha quindi rivendicato come un successo la rapidità della campagna vaccinale britannica - giunta a 58 milioni di dosi somministrate circa, con "il 70% della popolazione adulta" over 18 sottoposta almeno alla prima dose - evidenziando il raddoppio del numero delle vaccinazioni effettuate negli ultimi giorni nelle città più colpite dal ceppo indiano come "Bolton e Blackburn".
Le misure attualmente in vigore nel Regno a tutela dei confini, ha aggiunto, sono le "tra le più severe" in Europa: dati alla mano, ha spiegato che i viaggi all'estero sono al momento il 95% in meno rispetto al periodo pre pandemia; solo 10 Paesi o isole sono state messe per ora nella lista verde ed esentate dalla quarantena; 43 restano del tutto off limits in lista rossa; e per i 170 della lista arancione i viaggi sono ora consentiti, ma solo per motivi seri e con l'obbligo di test ripetuti e 10 giorni di quarantena precauzionale obbligatoria al rientro, pena multe pesanti da migliaia di sterline.
(Unioneonline/D)