Per i due attentati a rappresentanti diplomatici italiani a Barcellona e a Berlino si segue la pista anarchica, legata anche alla vicenda di Alfredo Cospito, il detenuto rinchiuso a Bancali in regime di 41bis e che da mesi è in sciopero della fame.

"Libertat Cospito", "Amnistia totale" e "Stato italiano omicida" sono le scritte ritrovate su un muro della facciata del consolato generale italiano a Barcellona, preso di mira da atti di vandalismo. 

«Ignoti – comunica la Farnesina – hanno infranto la vetrata del palazzo dove è ubicato il consolato generale a Barcellona, imbrattando una parete dell’ingresso dell’edificio». Secondo El Periódico de Catalunya, i raid sarebbero opera di «cinque incappucciati» e l'azione è stata registrata da una videocamera di sicurezza. 

A Berlino è stata poi incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario in servizio all’ambasciata d’Italia.

Le forze di polizia del posto, comunica il ministero degli Esteri, «hanno effettuato i necessari rilievi scientifici ed investigativi. In ambedue i casi, fortunatamente, non si registrano danni a persone». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani «ha personalmente e immediatamente contattato l’ambasciata a Berlino e il consolato a Barcellona per esprimere la propria solidarietà e ha chiesto che venga fatta al più presto piena luce sulle dinamiche di questi atti criminosi». Disposto «l’avvio immediato delle procedure per la verifica e il rafforzamento delle sedi diplomatiche e del personale impegnato».

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta.

«Ho fatto pervenire la mia solidarietà e quella del Governo italiano al Primo Consigliere dell'Ambasciata d'Italia a Berlino, Luigi Estero, per l'attentato che ha provocato l'incendio della sua automobile nella capitale tedesca», ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Il Governo – continua – segue con preoccupazione e attenzione questi nuovi casi di violenza nei confronti dei nostri funzionari e delle nostre rappresentanze diplomatiche».

(Unioneonline/D)

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