Gaza City, la principale città dell'enclave palestinese, è completamente accerchiata e le truppe israeliane sono già dentro alcune aree dell'abitato.

«Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza City, che è completamente circondata», ha detto il capo di stato maggiore Herzi Halevi, mentre Benyamin Netanyahu ha parlato di un'operazione «ormai al culmine». «Abbiamo anche perdite dolorose - ha ammesso il premier israeliano riferendosi agli almeno 19 soldati uccisi in combattimento dall'inizio dell'operazione di terra - ma come mi ha detto uno dei combattenti 'niente ci fermerà'. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perché noi non ci fermeremo dall'eliminare i terroristi di Hamas».

La strategia sul campo, è stato confermato intanto dai militari, è quella di attacchi combinati: non solo soldati e tank per l'avanzata sul terreno, ma anche raid incessanti dell'aviazione e delle forze navali dal mare che così spianano la strada alle operazioni di terra

«Aerei da combattimento ed elicotteri - ha proseguito il portavoce - hanno attaccato diversi quartier generali militari utilizzati da alti funzionari di Hamas e hanno distrutto con successo una serie di infrastrutture terroristiche situate in aree civili e basi militari». A restare nel mezzo dei «feroci combattimenti» tra le truppe di terra e i miliziani di Hamas è la popolazione di quella parte della Striscia dove la situazione umanitaria è al tracollo. «Il tempo sta scadendo per prevenire un genocidio a Gaza», hanno segnalato da Ginevra esperti delle Nazioni Unite secondo cui il popolo palestinese «corre un serio rischio di genocidio».

Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi quattro scuole Unrwa che ospitavano sfollati sono state danneggiate durante gli attacchi di oggi e almeno 20 persone sono rimaste uccise.

Dal valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto, per il secondo giorno consecutivo sono riusciti ad uscire centinaia di stranieri, quelli con doppia nazionalità e anche feriti. Tra i primi anche una bambina italiana di 6 anni assieme alla mamma palestinese, dopo i quattro connazionali evacuati mercoledì. Un piccolo spiraglio nel collasso umanitario che sarà in cima ai dossier che affronterà il segretario di Stato Usa Antony Blinken in arrivo domani in Israele, dove vedrà il premier Netanyahu.

(Unioneonline/D)

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