Sono ufficialmente aperte le elezioni di midterm negli Stati Uniti, il voto che, a due anni dall'insediamento alla Casa Bianca del presidente americano, costituisce il principale termometro politico del suo gradimento.

Sette milioni di persone hanno già votato attraverso l'"early voting", un meccanismo previsto dal sistema elettorale statunitense che permette a chi vuole di esprimere la propria preferenza in anticipo, per posta o anche di persona, nelle già allestite "polling stations".

A due settimane dunque dal voto, previsto per il prossimo 6 novembre, i numeri di chi ha scelto l'early voting sono ben più alti rispetto agli anni precedenti.

Lo riporta il New York Times (Nyt), che cita i dati elaborati da Michael McDonald, professore di scienze politiche all'università della Florida.

"Se questi modelli persistono, potremmo vedere un'affluenza almeno pari a quella del 1966, che fu del 48%, e se si dovesse battere quella bisognerebbe tornare indietro al 1914, quando l'affluenza fu del 51%", riferisce il professore. "Potremmo avere un'affluenza che nessuno abbia mai visto".

COME FUNZIONA - Le elezioni di midterm si tengono ogni quattro anni, due anni dopo le presidenziali, e servono a rinnovare i 435 membri della Camera dei rappresentanti e un terzo dei 100 membri del Senato.

Gli elettori sceglieranno inoltre tutti i membri dei Parlamenti locali, nonché i governatori di 36 Stati su 50.

I repubblicani oggi controllano tutto il Congresso: in Senato hanno una maggioranza molto stretta, di 51 contro 49; alla Camera la maggioranza è più ampia, di 236 contro 193, con sei seggi vacanti.

Se i democratici ottenessero la maggioranza alla Camera, la probabilità dell'avvio di una procedura di impeachment contro Donald Trump, sempre minacciata dai dem, aumenterebbe in modo considerevole.

(Unioneonline/D)
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