Nelle ultime frenetiche ore dell'evacuazione dalla capitale afghana che dovrà essere completata entro il 31 agosto, cresce l'allarme per possibili nuovi attentati.

Gli Stati Uniti mettono in guardia i propri cittadini a Kabul di una "minaccia specifica e credibile vicino all'aeroporto". Di qui l’appello: chi si trova nei pressi degli ingressi dell'aeroporto dovrebbe lasciarli immediatamente, afferma l'ambasciata americana a Kabul.

Ieri la prima rappresaglia statunitense per l’attentato in cui sono morte decine di persone tra cui 13 marines è arrivata dal cielo, con un drone che ha colpito e ucciso due menti dell'Isis-Khorasan e ferito un terzo membro della branca afghana dello Stato Islamico.

Il presidente americano Joe Biden chiarisce che non sarà l'ultimo raid, ma ammette: "C'è un rischio molto elevato di nuovi attentati a Kabul nelle prossime 24-36 ore". L'identità dei due militanti dell'Isis-K uccisi non è stata resa nota ma il Pentagono assicura che si tratta di due delle menti dell'organizzazione jihadista, definendoli "elementi di alto profilo" con il ruolo di "pianificatori e facilitatori", pronti a guidare nuovi sanguinosi attacchi.

Il raid è stato ordinato direttamente dal segretario alla Difesa Lloyd Austin dopo il via libera del presidente Biden, che segue costantemente la situazione dalla Situation Room della Casa Bianca. 

La paura adesso è anche quella di attacchi sul suolo americano. In queste ore si starebbero tracciando "tre minacce principali", compresa proprio quella dell'infiltrazione di cellule dell'Isis o di Al Qaeda attraverso il caos dell'evacuazione dall'Afghanistan. "E' in corso un approfondito screening di chi entra", ha ammesso il capo dell'intelligence del dipartimento della sicurezza nazionale John Cohen. In tutte le principali città Usa si rafforzano le misure di sicurezza sul fronte dei luoghi ritenuti più "sensibili", con New York e Washington in prima linea nel potenziare i controlli e la vigilanza. 

(Unioneonline/D)

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