Dopo settimane di combattimenti contro l’esercito russo, i militari ucraini hanno annunciato il ritiro da Lysychansk, l'ultima roccaforte di Kiev nell'oblast di Lugansk, nell'est del Paese.

Ma il presidente Volodymyr Zelensky rassicura: “La riconquisteremo”. "Proteggiamo la vita dei soldati e del nostro popolo. Ricostruiremo le mura e riconquisteremo la terra e questo vale anche per Lysychansk", dove "torneremo grazie alle nostre tattiche, aumentando la fornitura di armi moderne".

Con Lysychansk l’intero oblast di Lugansk è ormai in mano russa, ma Putin non intende fermarsi e ordina al suo ministro della Difesa Sergei Shoigu di andare avanti nell’offensiva: “Le forze impegnate nel Lugansk ora dovrebbero riposarsi, mentre le altre unità militari, compresi i gruppi Vostok e Zapad, dovrebbero continuare a svolgere le loro missioni in linea con il piano approvato, come previsto”, si vede in un video diffuso dalla tv di Stato russa. Putin afferma inoltre di sperare che “in quei settori tutto si svolga come in quello di Lugansk”.

La Nato ha invece fatto sapere che domani saranno frimati dai partner dell’Alleanza i protocolli per l’adesione di Finlandia e Svezia. La firma avverrà verso le 11.30 nella sede del quartier generale di Bruxelles.

(QUI tutte le notizie sulla guerra)

(QUI tutti i video del conflitto)

La giornata di ora in ora:

Ore 17.50 – Kiev: “Indaghiamo su oltre 20 stupri dei russi”

La viceministro dell'Interno ucraino Kateryna Pavlichenko ha annunciato all'agenzia di stampa Ukrinform che la polizia ha aperto oltre 20 indagini penali su presunti crimini sessuali commessi dalle truppe russe. "In alcuni di questi 20 casi potrebbero esserci diversi casi di violenza sessuale contro diverse vittime o violenze commesse dai criminali", ha affermato.

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Ore 17.25 – Mariupol da oggi senza medici

"Non c'è assistenza medica a Mariupol, temporaneamente occupata dai russi. Da oggi, 4 luglio la città è rimasta senza medici". Lo riferisce su Telegram il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, secondo il quale i residenti di Mariupol sono tra la vita e la morte per la mancanza di acqua potabile e cibo. A causa delle condizioni non igieniche della città, ogni giorno tra le 10 e le 15 persone mostrano i sintomi del colera o dissenteria, ma non vengono curate o semplicemente rimandate a casa, ha precisato Andryushchenko che in passato aveva già lamentato la mancano di medicine a Mariupol.

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Ore 16.30 – Londra rilancia un Piano Marshall: “Lo guidi Kiev”

"Ci deve essere un nuovo piano Marshall per l'Ucraina e deve essere guidato" da Kiev. Lo ha detto la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Lugano. Rilancia così l'ipotesi già evocata da più parti di un intervento che ricordi quello promosso dagli Stati Uniti in Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Londra si è espressa in favore di "investimenti immediati" per l'economia ucraina ribadendo la necessità di aprire i porti in modo che la nazione colpita dal conflitto possa esportare i suoi prodotti agricoli. "Dobbiamo dare alle persone speranza per il futuro e dobbiamo fornire i mezzi per potersi sostenere", ha affermato ancora la responsabile del Foreign Office. Il Regno Unito, infine, è "risoluto" nel suo sostegno all'integrità territoriale dell'Ucraina.

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Ore 14.40 – Von der Leyen: “L’Ucraina deve vincere anche la pace”

"L'obiettivo del Cremlino è minare l'esistenza stessa dell'Ucraina come Stato e noi non lo permetteremo mai". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, che si tiene a Lugano. "Dobbiamo assicurarci che l'Ucraina non solo vinca la guerra, ma anche la pace".

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Ore 14 – Putin: “Avanti dopo la conquista del Lugansk”

Il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha incontrato al Cremlino il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha ordinato di continuare l'offensiva russa dopo la conquista della regione di Lugansk.

Putin ha spiegato che le forze impegnate nel Lugansk dovrebbero ora riposare mentre "le altre unità militari, compresi i gruppi Vostok e Zapad, dovrebbero continuare a svolgere le loro missioni in linea con il piano approvato, come previsto", riporta Tass. Putin ha detto di sperare che "in quei settori tutto si svolga come in quello di Lugansk".

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Ore 13.30 – Nato, domani la firma dei protocolli per l’adesione di Svezia e Finlandia

I protocolli per l'adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato saranno firmati domani dai partner dell'Alleanza nella sede del quartier generale di Bruxelles. Lo ha reso noto la stessa Nato. Dopo la firma, verso le 11.30, il segretario generale della Nato Jans Stoltenberg e i ministri degli esteri dei due Paesi che entreranno a far parte dell'Alleanza, Pekka Haavisto per la Finlandia e Ann Linde per la Svezia, terranno una conferenza stampa congiunta.

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Ore 13 – La bandiera ucraina torna a sventolare sull’isola dei Serpenti

La bandiera ucraina è stata nuovamente issata sull'Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, dopo la riconquista da parte di Kiev. Lo ha dichiarato un portavoce militare, come riporta Bbc. "Il territorio è stato restituito alla giurisdizione dell'Ucraina", ha dichiarato in una conferenza stampa Natalia Humeniuk, portavoce del comando militare meridionale dell'Ucraina. Il piccolo sperone roccioso nel nord-ovest del Mar Nero è stato conquistato dalle forze russe il primo giorno dell'invasione e da allora è stato ripetutamente bombardato dagli ucraini nel tentativo di riconquistarlo.

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Ore 12 – Kiev: “Troupe francese presa di mira nei bombardamenti a Sloviansk”

Una troupe del canale televisivo francese "France 24", che stava girando un reportage a Sloviansk, è stata presa di mira durante il bombardamento avvenuto ieri nella città. Lo riferisce il servizio statale di emergenza dell'Ucraina, come riportano i media locali. I giornalisti sono rimasti illesi.

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Ore 11 – Filorussi: “Avanzata su Seversk nel Donetsk”

Le forze russe avanzano sulla città di Seversk, nell'oblast di Donetsk, "da due direzioni". Lo ha annunciato il ministero dell'interno della autoproclamata Repubblica del Lugansk, secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass.

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Ore 10.20 – Kiev: “Al tavolo dei negoziati solo dopo il cessate il fuoco”

"Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta". Sono le condizioni per negoziare esposte dal consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, che ha replicato su twitter alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ieri aveva detto che l'Ucraina "deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento".

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Ore 9.28 – Kiev, 10mila civili rimasti a Lysychansk

Circa 8.000 civili sono rimasti a Severodonetsk e circa 10.000 a Lysychansk, occupata ieri definitivamente dai russi. Lo afferma su Telegram il governatore ucraino del Lugansk Sergei Gaidai. "Manteniamo la difesa di una piccola parte della regione di Lugansk in modo che i nostri militari abbiano il tempo di costruire le difese", ha affermato Gaidai.

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Ore 8.54 – Nove persone uccise nel Donetsk, tra cui due bambini

Nella regione di Donetsk, in Ucraina, 9 civili sono stati uccisi, tra cui due bambini, e altri 25 sono rimasti feriti a causa di attacchi russi nelle ultime 24 ore. Lo scrive Ukrinform. Il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha dichiarato in un post su Telegram: "Il 3 luglio i russi hanno ucciso nove civili nella regione di Donetsk: sei a Sloviansk, uno ad Avdiivka, uno a Bakhmut e uno a Zaitseve. Tra gli uccisi ci sono due bambini: uno a Sloviansk e uno a Zaitseve. Altre 25 persone sono rimaste ferite", si legge nel rapporto. Secondo Kyrylenko, "è attualmente impossibile determinare il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha".

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