"Uccidere gli idioti che resistono all'arresto".

È l'ultimo ordine di Rodrigo Duterte, il sanguinario presidente delle Filippine, rivolto alle forze di polizia e fatto in seguito a un'ondata di proteste che si sta sollevando nel Paese.

Durante il funerale del 17enne Kian Loyd Delos Santos, ucciso da tre agenti di polizia lo scorso 16 agosto (assieme ad altre 31 persone) nell'ambito della lotta senza quartiere alla droga dichiarata dal presidente, migliaia di persone hanno protestato chiedendo di porre fine alle violenze.

I poliziotti sostengono di aver agito per autodifesa, ma una telecamera di sorveglianza e le testimonianze oculari hanno evidenziato come l'adolescente, quando è stato assassinato, era inginocchiato e con il volto rivolto verso il basso.

"Se la persona da arrestare restiste, siete liberi di uccidere quell'idiota, questo è il mio ordine", ha affermato il leader filippino che, qualche ora dopo il suo discorso, ha incontrato i genitori del 17enne ucciso.

Dall'elezione di Duterte, a maggio 2016, sono migliaia le persone uccise dalla polizia.

Il leader filippino, che più volte si è paragonato a Hitler, ha dichiarato di voler uccidere tutti gli spacciatori e i tossicodipendenti del Paese, che secondo le sue stime sarebbero tre milioni.

(Redazione Online/L)

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