I russi hanno ammassato 50mila soldati nella regione del Kursk, inclusi militari nordcoreani, che si preparano ad azioni offensive per riconquistare il territorio perduto.

Lo scrive il New York Times, citando fonti ucraine e americane. Secondo le indiscrezioni l’attacco è imminente e avverrà «nei prossimi giorni». Le truppe nordcoreane «stanno completando l'addestramento soprattutto per artiglieria e manovre di fanteria e sono divise in due unità, una d'assalto l'altra di supporto».

Dal Cremlino intanto arrivano segnali di disgelo verso gli Usa, in vista di gennaio quando avverrà l’insediamento del presidente Donald Trump.

«La sua volontà di arrivare a un accordo di pace in Ucraina indica che i segnali sono positivi», dichiara il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «I segnali - ribadisce - sono positivi. Durante la sua campagna elettorale Trump ha detto che potrebbe fare un accordo che porti la pace . Almeno parla di pace, non parla di scontro, non dice di voler infliggere una sconfitta strategica alla Russia, e questo lo distingue favorevolmente dall'amministrazione in carica. È difficile dire cosa succederà dopo. Ma se la linea di Harris e Biden è prevedibile, Trump lo è di meno. Aspetteremo per vedere come si evolverà la situazione e nel frattempo procederemo con i nostri affari».

(Unioneonline/L)

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