Dopo oltre 20 anni di missione internazionale, l’Afghanistan torna sotto il controllo dei talebani, spodestati nel 2001.

La capitale Kabul è caduta nelle ultime ore nelle mani delle forze di opposizione, con la bandiera dei talebani che sventola dal palazzo presidenziale.

Il presidente Ashraf Ghani ha lasciato il Paese diretto probabilmente in Tagikistan, e gli Stati Uniti hanno ammainato la bandiera sulla loro ambasciata a Kabul e hanno trasferito quasi tutto il personale all'aeroporto, dove le forze statunitensi stanno assumendo il controllo della sicurezza per garantire le partenze degli americani e degli altri occidentali.

IN AEROPORTO – "Stiamo completando una serie di misure per rendere sicuro l'aeroporto internazionale di Hamid Karzai per consentire la partenza sicura del personale statunitense e alleato dall'Afghanistan tramite voli civili e militari", hanno affermato il Pentagono e il Dipartimento di Stato in una dichiarazione congiunta. 

Migliaia di afghani hanno passato la notte accampati nei parchi e all'aeroporto di Kabul, mentre la città è in preda al caos.

L'agenzia Tolo news ha diffuso sui social un video che mostra una folla di persone sulle piste dell'aeroporto che tentano di imbarcarsi sui voli internazionali. Nella calca si contano già 5 morti e tredici feriti.

“LA GUERRA È FINITA” – Da Doha un portavoce dell'ufficio politico dei talebani ha detto ad Al Jazeera che la guerra in Afghanistan "è finita", aggiungendo che sarà chiaro "presto" che tipo di governo ci sarà. Ed aggiungendo che il gruppo è pronto a dialogare con "personalità afgane", a cui verrà garantita la necessaria protezione. Il portavoce ha ribadito che la sicurezza sarà garantita ai cittadini e alle missioni diplomatiche.

"I talebani hanno vinto... e ora sono responsabili dell'onore, della proprietà e della tutela dei loro connazionali", ha affermato il presidente afghano Ashraf Ghani in una dichiarazione pubblicata su Facebook.

GLI ITALIANI – "In questo momento il volo dell'aeronautica militare con a bordo i nostri connazionali è partito da Kabul", ha annunciato nella notte il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio allo speciale Afghanistan di Radio 1. Nel volo dell'Aeronautica Militare partito da Kabul ci sono "circa un centinaio di nostri connazionali", ha riferito Di Maio. "Non solo il personale diplomatico dell'Ambasciata e dell'Agenzia per la cooperazione e lo sviluppo, ma anche nostri connazionali che erano in Afghanistan e che hanno risposto alla chiamata della Farnesina per ritornare in Italia", ha aggiunto.

In Afghanistan rimarrà un presidio diplomatico" italiano, ha poi precisato Di Maio, "così come succede con le altre ambasciate straniere, e seguirà il protocollo di tutti gli altri Paesi del mondo che erano presenti in Afghanistan, nell'aeroporto di Kabul. È chiaro che vedremo anche l'evolversi della situazione nelle prossime ore e decideremo come rimodulare il dispositivo nei prossimi mesi", ha aggiunto. 

(Unioneonline/v.l.)

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