Julian Assange, detenuto al carcere di alta sicurezza di Belmarsh (Regno Unito), potrebbe patteggiare e dichiararsi colpevole di «qualunque accusa senza senso» necessaria per assicurarsi la liberazione. A dirlo è il deputato laburista Julian Hill, esponente della delegazione parlamentare interpartitica che si adopera per il rilascio di Assange.

Hill è in visita privata in Gran Bretagna dove ha tentato, senza successo, di visitare il fondatore di Wikileaks che attende dal 2019 l’estradizione negli Usa.

Il primo ministro australiano Anthony Albanese si è attivato direttamente con il presidente americano Joe Biden per il rilascio del cittadino australiano, ancora senza risultato, e ha indicato che Assange potrebbe dover accettare un patteggiamento. Secondo Hill, «la realtà è che l'Australia non può costringere gli Stati Uniti a rilasciarlo, e se rifiutano di farlo nessuno dovrebbe giudicare Assange, se sceglie di patteggiare per mettere fine a questa vicenda», ha riferito il deputato laburista. «La sua salute continua a peggiorare e se gli Usa si rifiutano di fare la cosa giusta, nessuno dovrebbe giudicare Assange se sceglie di raggiungere un accordo. Mi preoccupa molto che vi siano suoi sostenitori che vorrebbero che continui ad essere un martire piuttosto che un uomo libero», ha aggiunto. 

(Unioneonline/s.s.)

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