Israele stringe la morsa su Hezbollah e si prepara a colpire l’Iran. A Teheran i funerali di Nasrallah
Lo Stato ebraico pronto ad assestare il colpo che metta in ginocchio la Repubblica islamicaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Israele continua a stringere la morsa su Hezbollah, ma l'operazione militare in Libano va di pari passo con i preparativi per colpire l'Iran, in risposta ai 200 missili lanciati da Teheran martedì scorso.
Tutto avviene in stretto coordinamento con gli Usa, da dove è arrivata la conferma che lo Stato ebraico vuole assestare un colpo che metta in ginocchio la Repubblica islamica: Joe Biden stesso ha reso noto che sta discutendo con l'alleato della possibilità di raid contro le installazioni petrolifere.
In attesa dell'attacco all'Iran, che secondo quanto filtra da Gerusalemme avverrà nei prossimi giorni, i caccia dello Stato ebraico hanno continuato a bombardare Beirut per distruggere i centri nevralgici del movimento sciita: un raid avrebbe centrato il quartier generale dell'intelligence con obiettivo il leader di Hezbollah Hashem Safi a-Din, probabile successore di Hassan Nasrallah.
Mentre sul fronte meridionale l'Idf sta premendo per ricacciare indietro il nemico anche con le truppe di terra, ordinando le evacuazioni dei civili oltre il fiume Litani.
L'attacco in grande stile sferrato dall'Iran in territorio israeliano, per vendicare la morte di Hassan Nasrallah e di Ismail Haniyeh, rispetto a quello di aprile è stato decisamente più incisivo, con missili più potenti arrivati a destinazione in pochi minuti, alcuni dei quali sono riusciti a eludere le difese israeliane colpendo delle basi militari. Abbastanza da convincere Benyamin Netanyahu che bisogna rispondere al nemico dove fa più male, e quindi non solo le basi da cui sono partiti i missili balistici, ma anche le infrastrutture che tengono in piedi un Paese con un'economia già traballante.
Rispetto a questi piani Washington ha posto un sostanziale veto all'opzione di bombardare i siti nucleari, che secondo il premier israeliano sono i luoghi in cui Teheran si sta attrezzando per costruirsi una bomba atomica. Adesso invece è emerso dalla Casa Bianca che attaccare le installazioni petrolifere, essenziali per l'export e per le forniture energetiche interne, è una possibilità su cui i due partner stanno "discutendo". Tanto che il greggio è subito schizzato nelle quotazioni alla borsa di New York.
I preparativi israeliani sarebbero quasi ultimati. Nonostante il giorno di festa, il Capodanno ebraico, Netanyahu ha tenuto consultazioni di alto livello per decidere come e quando agire. La tv Channel 12, che cita fonti a conoscenza del dossier, ha parlato di una possibile prossima telefonata tra Netanyahu e Biden. Per dare luce verde al blitz "entro pochi giorni".
Da Teheran le preoccupazioni del regime sono state espresse sotto forma di minaccia al G7, che è stato accusato di essere "parziale e irresponsabile" nel suo sostegno a Israele. Un monito lanciato alla vigilia di quella che sarà oggi una giornata dall'alto valore simbolico: i funerali di Nasrallah, con il sermone della Guida suprema Ali Khamenei nella preghiera del venerdì. Sempre in giornata il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi arriverà a Beirut per incontrare funzionari libanesi.
(Unioneonline/v.l.)