L’esercito di Israele ha attaccato i centri di comando di Hezbollah nella capitale del Libano Beirut.

Almeno sei – riferiscono fonti locali – i palazzi distrutti dai raid dello Stato ebraico, condotti con una ventina di missili sparati da jet in assetto da guerra. 

Nelle immagini diffuse dai media locali si vedono enormi colonne di fumo nero che si alzano verso il cielo, mentre testimoni hanno riferito di esplosioni multiple. 

Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha confermato che il quartier generale centrale di Hezbollah, situato sotto un edificio residenziale nel quartiere Dahiya a Beirut, è stato colpito nel corso di un «attacco mirato». Da quanto si apprende l’obiettivo principe dell’attacco era il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. 

«Finché Hezbollah sceglie la guerra, Israele non ha alternative», ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel suo discorso all'Assemblea Generale Onu, assicurando che lo Stato ebraico continuerà gli attacchi in Libano «finché non raggiungeremo i nostri obiettivi».

«Continueremo a indebolire Hezbollah», ha assicurato il leader dello Stato ebraico, perché «è la quintessenza delle organizzazioni terroristiche».

Netanyahu ha anche avvisato l’Iran: «Se ci attaccate, vi colpiremo», ha detto da New York, affermando che «Teheran sta cercando di imporre il suo radicalismo ben oltre il Medioriente».

«Seguo con preoccupazione l'evolversi della crisi in Medio Oriente in contatto costante con la nostra ambasciata a Beirut. Invito nuovamente tutti gli italiani a lasciare il Libano al più presto», ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l’attacco. 

(Unioneonline)

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