È sempre più in bilico il destino dei circa 240 ostaggi israeliani in mano ad Hamas a Gaza. Secondo quanto ha annunciato un funzionario palestinese, la fazione islamica ha sospeso le trattative con Israele mediate dal Qatar sul rilascio dei rapiti.

Il motivo è la battaglia che infuria nei dintorni dell'ospedale Shifa nel centro di Gaza City, stretto nella morsa dell'esercito israeliano a caccia dei miliziani e ormai al collasso. Nella struttura, in base al bilancio fornito da Hamas, sono morti 6 neonati prematuri e 9 pazienti in terapia intensiva. Ma il bilancio, ha dichiarato Youssef Abu Rish, viceministro della Sanità nella Striscia, è destinato a salire in queste ore.

Che la trattativa per gli ostaggi esista è stato confermato dal consigliere della Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. «Ci sono negoziati in corso sugli ostaggi che vedono coinvolti gli israeliani, il Qatar e anche l'Egitto», ha detto Sullivan dopo che la Nbc aveva rilanciato indiscrezioni sulla possibile intesa per uno scambio di prigionieri: 80 tra donne e bambini israeliani in cambio di altrettanti detenuti palestinesi in Israele. Lo stesso Benjamin Netanyahu, prima della frenata di Hamas, aveva riferito che «potrebbe esserci» un accordo per liberare gli ostaggi, osservando che prima dell'inizio delle operazioni di terra a Gaza un'intesa del genere sarebbe stata impensabile. «Ma poi - ha aggiunto il premier alle televisioni americane - le cose sono cominciate a cambiare».

Lo Stato ebraico non esclude dunque la trattativa ma resta convinto - come ha affermato Netanyahu - che l'unica strada sia la pressione militare su Hamas e le altre fazioni palestinesi della Striscia. Il nodo per i negoziati ora è appunto l'ospedale Shifa, sotto la cui struttura Israele ritiene - in base a testimonianze e indicazioni di intelligence - si nasconda il comando centrale di Hamas, compreso il grande capo della fazione Yahya Sinwar.

(Unioneonline/s.s.)

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