Si riaccende la speranza sulla sorte dei 12 ragazzini, del loro allenatore, e di tutti i soccorritori, intrappolati in una grotta in Thailandia.

A quanto si apprende, una pattuglia della polizia thailandese ha scoperto un cammino di collegamento tra l'esterno e il tunnel dove sono rinchiusi.

Si tratta - ha spiegato il generale Suchart Teerasawat - di un passaggio largo un metro che conduce a circa 150-200 metri dal punto dove si trovano e che potrebbe portare i ragazzini a rivedere la luce del sole, e molto prima dei quattro mesi preventivati.

Una donna indica il nipotino intrappolato
Una donna indica il nipotino intrappolato
Una donna indica il nipotino intrappolato

I soccorritori stanno verificando la possibile via di fuga mentre le altre soluzioni ipotizzate restano pericolose: o attendere che finiscano le piogge e il livello dell'acqua si abbassi, scenario che potrebbe non essere realizzabile per le nuove precipitazioni in arrivo e la bassa quantità di ossigeno nei cunicoli.

Oppure insegnare ai ragazzini a fare immersioni con le adeguate strumentazioni, ma molti non sanno neppure nuotare e il lungo tragitto verso l'uscita è a tratti totalmente buio e controcorrente.

Stanotte intanto, un soccorritore è morto nelle grotte mentre era impegnato nel fornire aiuto ai ragazzini in difficoltà. Un sub di 38 anni, ufficiale della Navy Sea, rimasto vittima della riduzione di ossigeno nella cava, calato al 15%, ossia ben al di sotto del 21% solitamente nell'aria.

L'imperativo è uno solo: "Bisogna fare in fretta", dicono i soccorritori.

(Unioneonline/D)

LA MORTE DEL SOCCORRITORE:

LE IMMAGINI DALLA GROTTA:

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