Sta facendo discutere negli Stati Uniti una singolare disputa legale che riguarda una donna in gravidanza detenuta in Florida.

La protagonista, Natalia Harrell, ha chiesto – attraverso i suo legali – di essere scarcerata sulla base del fatto che il «feto sia una persona, non sia accusato di nulla e quindi abbia diritto alla libertà», come è riconosciuto dalla costituzione americana. L’istanza è stata depositata per conto del nascituro presso la corte d'appello.

La giovane era stata arrestata lo scorso luglio, quando era in dolce attesa di sole sei settimane, dopo che aveva ucciso una donna che si trovava con lei su un taxi, Gladys Yvette Borcela, con la pistola che teneva nella sua borsetta: deve rispondere del reato di omicidio. Si è sempre dichiarata innocente.

«Il nascituro non è accusato di alcun reato dalla procura», quindi sarebbe «incarcerato illegalmente», sostengono i legali di Harrell. Inoltre, lo Stato della Florida avrebbe collocato il feto in «un ambiente intrinsecamente pericoloso, vicino a criminali violenti», in una sorta di «confinamento draconiano», si legge ancora nell’istanza. Gli avvocati hanno infine denunciato le condizioni di salute della 24enne, che in carcere non avrebbe ricevuto le necessarie cure per una donna in gravidanza.

(Unioneonline/F)

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