Tre ex dirigenti di Tepco (Tokyo Electric Power Company), la società che gestiva l'impianto nucleare di Fukushima, sono stati assolti al termine del processo che in Giappone li vedeva imputati per negligenza nella gestione dell'emergenza del marzo 2011.

Otto anni fa, dopo un terremoto di magnitudo 9 e il conseguente tsunami, si verificarono fusioni in tre dei sei reattori dell'impianto, con una fuga radioattiva di grandi proporzioni.

Le vittime furono oltre 18mila.

A conclusione delle inchieste seguite alla tragedia, l'ex presidente di Tepco Tsunehisa Katsumata, 77 anni, e i vice presidenti Sakae Muto, 66, e Ichiro Takekuro, 71, erano stati incriminati con l'accusa di non aver attuato le contromisure richieste dopo lo tsunami, causando direttamente la morte di 44 persone.

Ma nel procedimento, iniziato a giugno 2017, i giudici non hanno ravvisato elementi di colpevolezza.

I tre dirigenti rischiavano fino a 5 anni di carcere.

(Unioneonline/l.f.)
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