Sono quattro le vittime accertate, e almeno venti le persone disperse, che i vigili del fuoco ritengono non essere sopravvissute, dell'incendio di enormi proporzioni che ha divorato e ridotto a uno scheletro incandescente un edificio di 14 piani nel quartiere Campanar, a Valencia.

Le fiamme, che si sono sviluppate alle 17:30 dall'ottavo piano per motivi in corso di accertamento, a causa del forte vento di ponente e delle temperature elevate di 25 gradi si sono rapidamente propagate lungo la verticale del grattacielo ed estese anche alla torre 2, nello stesso blocco del complesso residenziale, dove complessivamente vivono circa 350 persone in 140 appartamenti. Altre 14 persone sono rimaste ferite, per fratture, ustioni e intossicazione da fumo, fra le quali vari pompieri e un bambino, ricoverati in vari ospedali della città.

Numerosi residenti, a lungo intrappolati su balconi dei piani superiori dell'edificio, sono stati portati in salvo dai pompieri, accorsi sul posto con decine di squadre, mentre veniva montato un ospedale da campo e sono state inviate unità mobili per ustionati e di rianimazione. I vigili del fuoco non hanno ancora ispezionato l'interno dello stabile, che rischia di crollare. I servizi di emergenza del 112 si avvalgono della collaborazione della Ume, l'Unità militare dell'esercito, che ha inviato una carovana di mezzi da Madrid, per mettere sotto controllo le fiamme e in sicurezza le due torri.

Drammatiche le testimonianze dei residenti del complesso residenziale di lusso, in una delle zone di espansione della città, simbolo del boom immobiliare. «Abbiamo visto i vetri esplodere per il fuoco e la temperatura è diventata insopportabile e siamo fuggiti fuori. Ma c'erano ancora molte persone all'interno, che urlavano disperate cercando i loro parenti e alle quali i pompieri hanno detto di mettere panni bagnati sotto le porte per tentare di bloccare le fiamme e il fumo», ha raccontato Vicente ripreso dalla tv nazionale Rtve.

Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, il materiale isolante sugli edifici costruiti 15 anni fa avrebbe favorito il rapido sviluppo del rogo, peraltro senza che si siano attivati i sistemi antincendio. La vicepresidente dell'Ordine degli Ingegneri tecnici industriali di Valencia, Esther Pchades, che effettuò una perizia sul grattacielo, ha attribuito la voracità delle fiamme al rivestimento di uno strato di poliuretano fra le placche di alluminio che ricoprivano la facciata, un prodotto «altamente infiammabile, che ha provocato l'espansione delle fiamme a tutto il palazzo in meno di mezz'ora», ha dichiarato alla tv valenziana A' Punt. 

(Unioneonline/D)

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