Si è spogliata nella spianata antistante il muro del Pianto a Gerusalemme, in Israele, rimanendo in costume a due pezzi a breve distanza da un gruppo di ebrei immersi in preghiera.

Clamorosa protesta contro l'establishment rabbinico di una donna che, scrive Haaretz, è stata presto raggiunta da agenti che le hanno ordinato di tornare a vestirsi ed è stata poi condotta in un commissariato per essere interrogata.

Pochi giorni fa il partito ortodosso Shas ha proposto una bozza di legge che prevede fino a sei mesi di carcere e multe fino a 10mila shekel (circa 2.700 euro) per chi, al cospetto del Muro del Pianto, si presenti con "abiti immodesti", o suoni strumenti musicali, o anche organizzi riti religiosi non conformi con l’ortodossia ebraica. 

«Siamo inorriditi per questo riprovevole gesto di provocazione avvenuto stamane nel piazzale antistante il Muro del Pianto, che ha profanato la santità di quel luogo e che ha profondamente offeso il pubblico e i fedeli», ha affermato il rabbino del Muro del Pianto, Shmuel Rabinovic. «Il Muro del Pianto - ha aggiunto - è un luogo sacro per ogni ebreo ed ogni ebrea. Non è un luogo dove condurre dispute o provocazioni di alcun genere».

(Unioneonline/D)

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