"Questo processo di impeachment è un atto di vendetta politica ingiusto e palesemente anticostituzionale" che "dividerà ulteriormente la nostra nazione": nel giorno della difesa, i legali di Donald Trump passano all'attacco contestando all'accusa di aver "fabbricato e alterato le prove" con i montaggi dei video shock dell'assalto al Capitol e rispondendo con altre clip - decontestualizzate - per mostrare che anche i dem hanno usato espressioni incendiarie, come l'invito a combattere ("Fight"), da Joe Biden a Kamala Karris sino ai due leader al Congresso Chuck Schumer e Nancy Pelosi.

"Quello di Trump era un linguaggio figurato, basta con l'ipocrisia", ha detto l'avvocato David Schoen, proponendo poi video in cui l'ex presidente predicava "legge e ordine".

"Nessuna persona pensante potrebbe seriamente credere che il comizio di Trump prima dell'assalto al Congresso sia stato un incitamento alla violenza o all'insurrezione", ha detto Van der Veen, uno dei difensori, sostenendo che "le sue parole incoraggiarono esplicitamente i presenti ad esercitare i loro diritti pacificamente e patriotticamente" e scaricando la colpa solo su un "piccolo gruppo" di fan.

I legali hanno inoltre tentato di tracciare una falsa equivalenza tra i fan di Trump che assaltavano il Capitol e i militanti Black Lives Matter che manifestavano contro il razzismo. Ma il cuore della difesa è che "il comizio di Trump è comunque protetto dal primo emendamento della costituzione sul diritto di parola": "Qui è in gioco la libertà di espressione", hanno avvisato i legali, che hanno concluso le loro argomentazioni in sole 3 ore, contro le 16 a disposizione, confidando evidentemente nell'assoluzione sollecitata a fine udienza.

Nonostante l'improbabilità di una condanna, Joe Biden si è detto "impaziente di vedere cosa faranno i miei amici repubblicani, se si prendono le loro responsabilità".

Intanto la Cnn, citando esponenti repubblicani, rivela i contenuti di una telefonata infuocata tra Trump e il leader repubblicano alla Camera Kevin McCarthy, che gli chiedeva di fermare l'assalto dei suoi fan al Congresso. Donald gli rispose che i rivoltosi tenevano ai risultati delle elezioni: "Più di te", rimarcò.

(Unioneonline/L)
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