Sul telefonino, come invece accade di solito in queste circostanze, non è arrivato alcun allarme e il terremoto, alle 8 di questa mattina a Taiwan, è arrivato all’improvviso. Il ristoratore sardo Pino Rascini, 67 anni e originario di Osilo, era in casa. Da 10 anni vive nel Paese asiatico e da 6 ha aperto il suo locale dove propone i piatti della tradizione sarda come culurgionis, fregula e filindeu.

«Eravamo ancora a letto – racconta -, ci eravamo appena svegliati e il terremoto ci ha trovato così. Mia moglie mi ha detto di prendere le chiavi di casa ma io sono rimasto immobile. Ero spaventato, nonostante siamo abituati ai terremoti finora non avevamo mai sentito una scossa così forte. Sto ancora tremando». Nessun danno all’appartamento ma nel ristorante di Taipei ha trovato tutti i cassetti aperti e alcuni piatti caduti da una mensola. «Abbiamo sentito notizie su crolli e che ci sono stati degli edifici inclinati dove c'è stato l'epicentro. Ho anche sentito che ci sono state delle frane sulla parte montuosa con gallerie crollate e qualche morto ma per il resto la gente vive il terremoto abbastanza nella normalità - aggiunge Rascini -. Qui sono preparati a questi eventi e anche i palazzi e le altre strutture sono state realizzate con sistemi antisismici in grado di resistere ai terremoti».

Il “Domo de Sardegna”, l'unico sardo a Taiwan, di norma resta chiuso a pranzo ma oggi era aperto per un piccolo gruppo di clienti, tra i quali l'ex rappresentante taiwanese in Italia negli anni 2000. «Sono venuti a pranzo come se fosse un giorno normale, non me lo aspettavo: ma qui la vita continua anche dopo un terremoto così potente. E dire che da sardo io non ero proprio abituato alle scosse».

(Unioneonline/s.s.)

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