«La mia speranza è porre fine alla follia della stampa».

Lo ha detto il principe Harry durante la sua testimonianza all'Alta corte di Londra nella causa contro il gruppo editoriale del tabloid Mirror (Mgn) e le sue presunte intrusioni illegali nella vita privata di diversi vip.

Il duca di Sussex si è lasciato andare a un vero e proprio atto d'accusa diretto ai tabloid britannici, ma in particolare al gruppo del Mirror al centro della causa per le presunte intercettazioni illegali nei suoi confronti, denunciando «l'atteggiamento assolutamente vile» e l'ostilità contro di lui fin dalla sua nascita nonché l'invasione della sua privacy subita per gran parte della vita. «Ogni articolo mi ha fatto soffrire», ha sottolineato il duca di Sussex, riferendosi anche a quelli pubblicati quando era bambino o adolescente.

Secondo Harry quelle storie hanno avuto un effetto diretto sulla sua vita e sulle persone intorno a lui, a partire da sua madre, la principessa Diana, e influenzato «la sua reazione nei miei confronti come suo figlio».

Incalzato dall'aggressivo controesame dell'avvocato difensore del gruppo editoriale che pubblica il giornale, Andrew Green, il duca di Sussex non si è sottratto ai botta e risposta. Denunciando anche il rapporto “incestuoso” tra media e governo.

«A livello nazionale - ha scandito - il nostro Paese viene giudicato globalmente dallo stato della sua stampa e del suo governo, e io credo che entrambi siano ora al punto più basso». «Una democrazia fallisce – ha concluso – quando la sua stampa rinuncia a controllare e a chiamare i governi a rispondere del loro operato e sceglie invece di mettersi a letto assieme per garantire lo status quo».

(Unioneonline/D)

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