Nottata difficile per il giornalista sportivo romano Marco Violi, spacciato dalla stampa di mezzo mondo come Mark Violets (in una traduzione dall’inglese), il presunto attentatore "antifascista" di Donald Trump.

Una bufala assoluta, frutto di un semplice furto di identità, che però per qualche ora ha tenuto banco sui siti di media internazionali molto seri.

Tutta la vicenda nasce da un tweet ad opera di un account @Moussolinho, poi sparito, che a caldo dopo l'attentato ha pubblicato la foto del giornalista italiano e sopra un testo in inglese in cui comunica che la Polizia di Butler, il luogo dell'attentato, aveva già identificato in Mark Violets, un antifascista, l'attentatore di Trump.

Il messaggio è stato subito rilanciato da alcuni account molto popolari in America, tra cui Wall Street Silver, seguito anche da Elon Musk e non nuovo a operazioni del genere, diventando virale. E in tanti, anche tra i media ufficiali, hanno abboccato, con il nome di “Mark Violets” che ha fatto il giro del mondo, citato non solo nelle tv degli States, ma anche in Europa, ad esempio dal sito de El Pais e persino in Sud America.

Violi ha annunciato che sporgerà denuncia contro gli account su X "che hanno inventato queste false notizie e tutte le testate giornalistiche che hanno diffuso la notizia falsa".

"Essendo giornalista dal 2006 so benissimo che bisogna verificare tutte le fonti prima di sbattere un presunto mostro in prima pagina. Non ho altro da aggiungere", le sue parole.

(Unioneonline/v.l.)

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