I ministri dei 27 Stati membri dell'Unione Europea hanno approvato il progetto di accordo sulla Brexit raggiunto tra Bruxelles e Londra, concordando di non riaprire le trattative con il Regno Unito.

"La prima difficile tappa è stata raggiunta", ha detto il ministro austriaco per l'Europa Gernot Blumel, che detiene la presidenza di turno della Ue. "Siamo riusciti a preservare l'unità", ha aggiunto.

"Un accordo giusto ed equilibrato, che prende in considerazione le posizioni del Regno Unito", così lo ha definito Michel Barnier, capo negoziatore della Ue per la Brexit. Barnier ha anche fatto riferimento alla possibilità di estendere il periodo di transizione post-Brexit. Nella bozza attuale il periodo si conclude a fine 2020, ma non è escluso che si possa arrivare al 2022, "trovando un accordo sul contributo economico", ha fatto sapere Barnier.

Theresa May invece è intervenuta all'annuale conferenza della Cbi (la Confindustria britannica), incassando il plauso delle aziende del Regno Unito. "Sono determinata ad andare fino in fondo", ha detto. "L'accordo è positivo per noi, soddisfa i desideri espressi nel referendum del 2016. Controlleremo i nostri confini, controlleremo chi entra nel Paese, controlleremo il nostro denaro e decideremo come spenderlo. Controlleremo le nostre leggi, ponendo fine alla giuridizione della Corte di Giustizia nel Regno Unito".

Le parole della premier, che ha bocciato l'ipotesi di allungare il periodo di transizione, hanno incassato l'applauso degli industriali.

Ma l'accordo deve passare al vaglio di Westminster, e lì gli applausi per Theresa May sono tutt'altro che scontati.

(Unioneonline/L)

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