Vladimir Putin è tornato a parlare del conflitto in Ucraina, sostenendo che si tratti di una guerra «difensiva» e che contro Kiev Mosca stia lottando per «la sopravvivenza» della sua «statualità». 

«Per noi, questo non è un compito geopolitico, ma il compito della sopravvivenza della statualità russa, della creazione delle condizioni per il futuro sviluppo del Paese e dei nostri figli», ha dichiarato il presidente russo durante una conversazione con gli operai di una fabbrica dell'industria aeronautica a Ulan-Ude. «Le pressioni sulla Russia sono cominciate dopo il collasso dell'Unione Sovietica», ha aggiunto, sottolineando come gli avversari abbiano usato contro il suo Paese anche il terrorismo. Ora gli interessi geopolitici dell'Occidente sono diventati «molto più importanti per loro di quanto non fossero i contrasti ideologici con l'Urss».

Infine, a proposito del Donbass, Putin ha dichiarato che Mosca ha «cercato per otto anni» di risolvere «pacificamente la questione» ma è stata «ingannata». Il capo di Stato ha infine sostenuto che la Russia «ha pazientemente cercato di normalizzare le relazioni con il moderno Stato ucraino per decenni», ma che «la situazione è cambiata drammaticamente nel 2014» con la rivolta di Maidan, che lui, in linea con la posizione del Cremlino, definisce «un golpe istigato dall'Occidente».

(Unioneonline/F)

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