Guerra in Ucraina: Biden autorizza l’uso di missili a lungo raggio in Russia
Dopo mesi di rifiuti il presidente uscente dà l’ok all’utilizzo degli Atacms, con una gittata fino a 300 chilometriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre 120 missili e 90 droni: l’attacco russo, uno dei più massicci sull’Ucraina, ha causato ingenti danni alle infrastrutture energetiche e almeno 10 vittime anche nelle zone occidentali del Paese tanto che la Polonia ha fatto decollare i caccia a scopo precauzionale.
Si è superato il limite per Joe Biden che, dopo mesi di rifiuti e a due mesi dall'insediamento di Trump, ha autorizzato Kiev a usare i missili a lungo raggio americani Atacms, con una gittata fino a 300 chilometri, per colpire in Russia. Secondo i funzionari Usa le armi probabilmente saranno dispiegate all'inizio contro le truppe russe e nordcoreane in difesa delle forze ucraine nelle regione di Kursk.
L'Ucraina prevede di condurre i suoi primi attacchi a lungo raggio nei prossimi giorni, senza però rivelare dettagli per motivi di sicurezza operativa. Vladimir Putin aveva messo in guardia a settembre sull'autorizzazione all'uso di Atacm spiegando che Mosca lo considererebbe come una «partecipazione diretta» dei Paesi della Nato alla guerra in Ucraina. Ma la decisione di Biden non piace neanche ai fedelissimi di Trump: «Un'escalation prima di lasciare» la presidenza, attacca su X il repubblicano Richard Grenell.
«Siamo stati colpiti da uno dei raid più potenti di sempre», ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Andryi Sybiha. Secondo il ministro dell'Energia Herman Halushchenko, Mosca ha preso di mira «la produzione di energia e la rete di trasmissione in tutta l'Ucraina», facendo scattare interruzioni di emergenza in varie regioni, con black-out previsti anche nei prossimi giorni. Il ministero della Difesa russo ha precisato di aver preso di mira «le infrastrutture energetiche ucraine che alimentano l'operatività del complesso militare-industriale e le imprese che fabbricano mezzi bellici» nonché «gli aeroporti militari e gli impianti di produzione di gas».
«I terroristi russi - ha accusato Volodymyr Zelensky - hanno utilizzato droni di vario tipo, in particolare gli Shahed, ma anche missili da crociera, balistici e ipersonici, come gli Iskander, Zirkon e Kinzhal». «Le nostre forze di difesa hanno distrutto più di 140 obiettivi e siamo grati alla nostra aviazione - piloti di F-16, Sukhoi e MiG - e ai gruppi di fuoco mobili, alle unità di guerra elettronica: tutti hanno lavorato in modo organizzato», ha dichiarato Zelensky. Ma non è bastato a neutralizzare del tutto l'assalto. La portata dell'attacco fa alzare l'allerta anche all'Aiea: «I massicci raid russi in tutto il paese mettono ulteriormente sotto pressione la sicurezza nucleare», avverte Rafael Grossi.
(Unioneonline/D)