Scaduto l'ultimatum, Londra, Parigi, Vienna e Madrid riconoscono l'autoproclamato presidente venezuelano Juan Guaidò.

"È presidente ad interim ed è legittimato ad indire nuove elezioni presidenziali", ha dichiarato il ministro degli Esteri transalpino Jean Yves Le Drian.

Parigi aveva dato un ultimatum a Maduro, scaduto a mezzanotte. Il presidente avrebbe dovuto indire nuove elezioni presidenziali, altrimenti la Francia avrebbe riconosciuto Guaidò. E così è stato. A quello di Macron si sono aggiunti altri tre Paesi ed altri sono pronti a farlo.

"L'Assemblea Nazionale di cui Guaidò è presidente è stata legittimamente eletta nel 2015, mentre l'elezione di Nicolas Maduro per un secondo mandato viene contestata: bisogna uscire da questa crisi con elezioni pienamente legittime, la nostra non è un'ingerenza, ma un tentativo di far sì che questa crisi si risolva nella calma".

L'Italia non ha una posizione, divisa com'è tra la Lega (pro Trump e anti Maduro) e il Movimento 5 Stelle, che sta dalla parte del presidente chavista contro le ingerenze americane.

E Juan Guaidò si rivolge direttamente al nostro Paese: "Faremo il possibile affinché il governo italiano aggiunga il suo appoggio, per noi importantissimo, al resto dell'Unione europea. Ci sono molti italo-venezuelani, il governo deve tenerlo presente e avere una responsabilità nei loro confronti e nei confronti della causa della libertà e della democrazia che noi difendiamo".

"Non è facile - continua Guaidò - capire la politica italiana e le difficoltà del vostro governo a prendere posizione. Nel nostro Paese negli ultimi 15 anni ci sono 250mila morti per la violenza e la repressione del regime di Maduro: se i governi europei vogliono fermare tutto questo devono muoversi in blocco. Ricordo al governo che domenica a Caracas con me manifestavano tanti rappresentanti della comunità italiana".

E dalla parte dell'autoproclamato presidente 35enne si schiera il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Il governatore dell'Isola condivide un tweet di Matteo Renzi ("Penso che verrà presto il giorno in cui Conte, Moavero, Salvini e Di Maio si vergogneranno per essere stati dalla parte sbagliata della storia. Io sto con i nostri connazionali, contro la dittatura e per la libertà") e aggiunge: "Anche io sto con gli italo-venezuelani, contro Maduro".

(Unioneonline/L)
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