Niente piano B in Inghilterra, un documento del Tesoro britannico inviato a Downing Street e filtrato nelle ultime ore avrebbe spinto Boris Johnson a non far scattare, almeno per il momento, misure anti Covid più restrittive, nonostante le pressioni degli esperti di fronte all’incremento dei contagi e dei decessi delle ultime settimane.

Secondo il sito Politico.Ue, che ha visto il documento, il rapporto indica in ben 18 miliardi di sterline il costo potenziale per l’economia del Regno di un parziale ripristino di alcune restrizioni.

A pesare non sarebbe la re-imposizione dell’obbligo di mascherina sui trasporti e nei luoghi affollati, revocato del tutto dal 19 luglio. Peserebbero invece l’introduzione di una qualche forma di Green pass e il ritorno, anche solo parziale, allo smart working, che pure sono prevsiti da questo piano B.

Di qui la scelta di BoJo di insistere sul piano A: ossia un rilancio della campagna vaccinale come effetto barriera contro gli effetti più gravi dei contagi, ricoveri e decessi, accelerando la terza dose a tutti i vulnerabili e agli over 50 e la dose unica prevista nel Regno per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni.

Il primo ministro ne è ancora più convinto visti i dati degli ultimi giorni, in cui si inizia ad intravedere una flessione della curva.

(Unioneonline/L)

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