General Motors ha presentato negli Stati Uniti una denuncia nei confronti di Fca: l'accusa è di averla danneggiata manipolando con un giro di tangenti le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro con il United Auto Workers, i sindacati metalmeccanici, fra il 2009 e il 2015.

Gm punta in particolare il dito contro l'ex amministratore delegato, Sergio Marchionne, definito una "figura centrale" nello schema di pagamenti da Fca al sindacato per indebolire Gm e spianare la strada alle nozze con Fiat Chrysler.

Secondo l'accusa il sistema di tangenti avrebbe provocato salari più alti rispetto a quelli pagati dalla casa italo-americana, consentendo così a Fca di utilizzare più lavoratori temporanei e contratti di secondo livello meno retribuiti rispetto a Gm.

Le affermazioni sono ritenute "senza merito" da Fca, che ha assicurato che si difenderà con tutti i mezzi legali a disposizione e si è definita "stupita per i contenuti e la tempistica" dell'azione legale.

Il riferimento, ovviamente, è a un tentativo di fermare la proposta di fusione con il gruppo Peugeot.

La causa ha avuto come effetto immediato quello di appesantire i titoli delle due case automobilistiche a Wall Street, con Fca che è arrivata a perdere fino al 3,4% e Gm il 2,4%.

Gm punta ora a "ottenere sostanziali danni": i fondi che recupererà saranno investiti negli Stati Uniti a beneficio dei dipendenti e della creazione di posti di lavoro.

Dal canto suo, Fca si è anche sempre detta estranea ai fatti, non al corrente della cospirazione fra tre suoi ex manager con funzionari del Uaw.

Il Dipartimento di Giustizia indaga infatti da anni su una possibile corruzione nel sindacato, e l'inchiesta dopo aver coinvolto nel 2017 i tre ex manager Fca si è estesa poi fino a raggiungere il presidente Gary Jones, al momento in aspettative.

"Intendiamo difenderci in modo forte contro questa causa senza merito e perseguire tutti i rimedi legali per rispondere", ha concluso Fca in una nota.

JOHN ELKANN - "Una causa che verrà trattata nei luoghi adeguati", il commento di John Elkann, presidente di Exor ed Fca. "È priva di fondamento e come tale non ci preoccupa".

"Personalmente - ha aggiunto Elkann - mi dispiace che si coinvolga una persona che ha fatto tanto come Sergio Marchionne e che non è qui e non può difendersi ".

(Unioneonline/v.l.)
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