Colorado sotto choc dopo il ritrovamento di tre cadaveri in avanzato stato di decomposizione in un’area desertica della contea di Gunnison. Si tratterebbe di membri della stessa famiglia: Rebecca Vance, di 42 anni, la sorella Christine Vance, di 41 anni, e il figlio quattordicenne di Rebecca. La macabra scoperta il 9 luglio, solo oggi il riconoscimento dei corpi. «Sono lì da molti mesi, forse un anno», ha spiegato il medico legale.

Erano «impauriti per dove il mondo stesse andando», ha raccontato una parente, e avevano provato a isolarsi, a vivere a margine della civiltà, nel deserto, ma sono morti di fame. Secondo le prime ricostruzioni, fatte grazie alle testimonianze di chi conosceva il gruppo, i tre avevano deciso di abbandonare la loro vita per ricominciare fuori dalla rete di contatti sociali. E per farlo avevano cercato di isolarsi, allontanandosi il più possibile dalla civiltà. «Rebecca aveva molti timori per il futuro» ha spiegato la sorellastra Jara, che è cresciuta con Christine e Rebecca. «In realtà cercava di salvare suo figlio e nostra sorella», ha aggiunto. Alla base di questa decisione drastica anche gli strascichi della vita durante la pandemia da Covid-19.

Qualche giorno prima della partenza per Gunnison, le sorelle Vance si erano fermate a casa dei parenti lasciare alcuni beni di famiglia e salutarli. «Abbiamo provato a fermarli, senza successo. Avevano deciso di andarsene, senza dirci dove fossero diretti», spiegano. Secondo il medico giunto sul posto, «i tre sarebbero morti di famee freddo, con le prime gelate invernali». La tenda che avevano scelto come nuova casa infatti non sarebbe bastata come riparo e la neve e il gelo incessante li avrebbe colti impreparati.

(Unoineonline/v.f.)

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