L'FBI riapre il caso su Frank Morris, John e Clarence Anglin, i tre detenuti che nel 1962 riuscirono a scappare da Alcatraz, penitenziario da cui mai nessuno era riuscito ad evadere.

Una vicenda, divenuta poi un celebre film, su cui la giustizia americana aveva posto definitivamente la parola fine, dando per scontato che i tre, letteralmente scomparsi e di cui mai furono trovati i corpi, fossero morti nelle gelide acque della baia di San Francisco.

Una lettera indirizzata alla stazione di polizia di Richmond, e pubblicata in questi giorni dai media americani, riapre invece il caso: nella missiva, scritta da John Anglin e datata 2013, si legge infatti: "Mi chiamo John Anglin. Sono scappato da Alcatraz nel giugno del 1962 con mio fratello Clarence e Frank Morris. Ora ho 83 anni e sono in cattive condizioni di salute. Ho un cancro". La lettera prosegue poi con ulteriori dettagli: "Frank è morto nell'ottobre 2005, è stato sepolto sotto falso nome. Mio fratello è morto nel 2011. Se mi verrà promesso che non farò più di un anno di carcere, e che riceverò cure mediche, scriverò per far sapere esattamente dove sono. Non è uno scherzo".

Dalla lettera nessun ulteriore indizio, e anche il tentativo, da parte dell'Fbi, di rilevare le impronte digitali, ha dato esito negativo.

In passato Michael Dyke, che aveva seguito le indagini sul caso, aveva riferito di non sapere se qualcuno dei tre fuggitivi fosse ancora vivo, ma anzi aveva sostenuto di aver visto abbastanza prove da non escluderlo.

Fra le vicende misteriose legate alla scomparsa di Morris e di Clarence e John Anglin, che oggi avrebbero rispettivamente 90, 87 e 86 anni, i fiori ricevuti per anni dalla madre dei due fratelli, e la possibile presenza dei due ai funerali della donna nel 1973.

(Unioneonline/v.l.)
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