Sarebbero "centinaia" i ragazzini che sono stati posti in stato di fermo, alcuni anche per una o due notti in commissariato, per aver fatto volare aquiloni in almeno quattro città egiziane. A sostenerlo un sito d'opposizione nel Paese, il Middle East Eyes (Mee), rilanciando lo scorso fine settimana informazioni date in parte anche da media e fonti ufficiali.

La motivazione dei fermi starebbe nel pericolo rappresentato dai ragazzini che causano incidenti su strade di scorrimento o cadono da tetti seguendo gli aquiloni.

Nel dare notizia di 16 fermi, i servizi di sicurezza il 12 luglio avevano parlato dell'arresto di "produttori e venditori" di 70 aquiloni e non di giovanissimi.

I fermi sono stati compiuti a Alessandria, Suez, Helwan, Menofia e il Cairo, precisa il sito.

Il governatore di Alessandria, Mohamed al-Sharif, la scorsa settimana ha imposto un bando anche dalle spiagge, sostenendo che gli aquiloni erano stati causa di diversi incidenti e ha comminato multe per chi li fa volare tra l'equivalente di 16 e 54 euro, a fronte dello stipendio di un insegnante che supera di poco i 400.

Almeno un deputato, Khaled Abu Talib, componente della Commissione difesa del Parlamento, già in giugno aveva chiesto un bando totale degli aquiloni per evitare che vengano dotati di telecamere per "minacciare la sicurezza nazionale" spiando postazioni militari o altrimenti sensibili, ricorda il Mee.

La diffusione degli aquiloni è aumentata in Egitto nei tre mesi di lockdown anti-coronavirus che ha ulteriormente ristretto gli spazi di divertimento dei ragazzini già danneggiati dalla scarsezza di verde e da costi elevati dei centri sportivi, riferisce il sito.

(Unioneonline/v.l.)
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